“Ci auguriamo che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi, che le loro obiezioni possano essere considerate e che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto”‘.
Siamo arrivati persino a questo, ad un cardinale che DETTA la linea del Governo su un DDL.
Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, è così intervenuto a gamba tesa sulle unioni civili, cavalcando quell’ipocrisia di fondo che da sempre caratterizza il Vaticano.
Perché lì, tra le colonne del Bernini, i segreti e le coltellate alla schiena son di casa. E allora perché non cagare fuori dal vaso dicendo COSA fare al Governo italiano, da cui fortunatamente sono arrivate dure e nette parole: “Le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei”.
Pensieri del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti, per un Governo che a rigor di logica dovrebbe ABOLIRE quel voto segreto oggi sbandierato dal Cardinal Bagnasco.
Perché in quanto elettore pretendo di sapere chi e come quel senatore da me eletto andrà a votare, in modo da poterlo mandare affanculo o complimentarmi con lui a votazione conclusa.