A firmare lo scoop del giorno il Fatto Quotidiano. Protagonista tale don Paolo (nome di fantasia, è quello in mezzo al gruppo: barbetta e fisichetto con alle spalle maglietta grigia), della Diocesi lucana di Tursi-Lagonegro e dipendente del Tribunale ecclesiastico di Salerno, acerimmo sostenitore del Family Day che è stato pizzicato in un locale gay di Napoli, poco prima di Natale, tra aitanti muscolosi senza t-shirt.
“Non importa chi sei o cosa indossi, non importa chi ami o da dove vieni, l’unica cosa importante è quanto ami la musica“, il motto della serata Same the Party. AMEN.