‘Il Family Day è un ritrovo di persone all’aperto in cui preti, leader politici sposati, divorziati, risposati e frequentatori di prostitute dicono com’è bella la famiglia tradizionale’. ‘Bagnasco ha detto che questa legge sulle unioni civili non è un’urgenza. Non è un’urgenza? E’ dal 1986 che ci tormentiamo. Anche quest’anno abbiamo fatto tante cose ma le coppie e le unioni civili sono ancora al palo. Cosa dobbiamo aspettare, il 2020? Dicono che sia una legge incostituzionale, ma la Costituzione l’han scritta nel 1948 quando i gay li chiamavano froci, cosa ora impensabile a meno che tu non sia un allenatore di calcio. Di cosa abbiamo paura, di essere contagiati? Ma se domani mattina Giovanni e Francesco si sposano non è che Cavanacciuolo si mette il rimmel. Non si puà chiamare matrimonio, non si può chiamare famiglia, allora l’hanno chiamata ‘tipica formazione sociale’. Sembra uno stage per tornitori. Perché non ‘coppie gay contromano’. E poi si parla della stepchild adoption, che sembra tipo una cosa alla rumba fitness. Perché in Italia quando non sappiamo come trattare una cosa la chiamiamo in inglese. E’ fuffing. Sarebbe l’adozione del figlio da parte del convivente. Noi siamo uno dei pochissimi paesi d’Europa a non avere una legge sulle unioni civili (immagine della cartina europea). Non è che son tutti cretini, loro, o mostri. Questi sono diritti delle minoranze, che al potere non piacciono tanto. La chiesa cattolica c’era anche ai tempi del divorzio, ma quella passò rapidamente e sai perchè. Perché il divorzio interessava ai nostri politici, conveniva, indipendentemente dallo schieramento. Allora io ho trovato una soluzione, l’unica soluzione è questa: che l’omosessualità dilaghi in PARLAMENTO. E allora finalmente vedrai che faranno una legge sulle unioni civili’.
Solo tanti, tanti, tanti applausi per Lucianina (dal minuto 7 del video in testa al post).
Con Gasparri, insieme ai troppi cattofascisti d’Italia, che schiuma rabbia da casa.
Perché la verità fa ancor più male di una spranga di 20 cm dove non batte mai il sole, caro Vice-Presidente del Senato.