Unioni Civili, Sallusti da denuncia: l’unione gay è una storia d’amore esattamente come lo è quella pedofila

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Io credo che ognuno ha diritto di amare chi vuole e fare sesso con chi gli pare. Ma lo Stato deve stare ben fuori dall’amore: deve tutelare il matrimonio tra uomo e donna perché è l’unico che può dare figli e quindi pagatori di tasse. Se però deve tutelare chiunque si ama, non c’è differenza tra un uomo che ama un uomo, un uomo che ama tre donne e un uomo che ama il suo cane e che vuole lasciargli la pensione di reversibilità“. “L’amore è un sentimento e i sentimenti variano: quindi, non è nella mia disponibilità e non si può legiferare su di esso. Ma se lo Stato deve tutelare l’amore, spiegatemi allora qual è la differenza con la poligamia: una unione gay è una storia d’amore esattamente come lo è quella poligamica o pedofila. Per caso il diritto di tre persone che si amano è inferiore al diritto di due persone che si amano? Esistono Paesi in cui la pedofilia e la poligamia sono autorizzate dallo Stato. Nei Paesi islamici non è come da noi. Nell’antica Grecia la pedofilia era accettata”. “Se l’amore gay chiede tutela allo Stato, tutti gli amori hanno lo stesso diritto di chiederlo. Non è che ci sono degli amori di serie A e degli amori di serie B. Tutti noi amiamo più persone contemporaneamente, ma sono fatti nostri. Non è che andiamo dallo Stato a dire che abbiamo una moglie e tre amanti. E la stessa cosa vale se si ama un animale: se amo il mio gatto, posso lasciargli la pensione e chiedere che lo Stato si occupi del mio gatto quando sarò morto, perché io lo amo. Lo Stato invece deve stare fuori dall’amore”.

Via la ZANZARA, così sparlò Alessandro Sallusti, compagno della Santanché nonché direttore di quel GIORNALE che nel migliore dei modi rappresenta il physique du rôle dell’omofobo medio italiano. Anche per questo motivo, sabato pomeriggio, TUTTI IN PIAZZA.

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