“Sarri è un razzista e uomini come lui non possono stare nel calcio. Io mi sono alzato per chiedere al quarto uomo perché mai 5 minuti di recupero. Lui si è alzato e mi ha urlato ‘frocio’ e ‘finocchio’. Io sono orgoglioso di esserlo, se lui è un uomo. Il 4° uomo era lì, ha sentito e non ha detto niente. Della partita non mi interessa niente, una persona di 60 anni che si comporta così è una vergogna. Si può litigare, ma questa è una vergogna. Sono andato a cercarlo negli spogliatoi, mi ha chiesto scusa, ma in Inghilterra uno come lui non avrebbe mai messo piede sul campo”.
Parole di fuoco rilasciate in diretta RAI quelle pronunciate da Roberto Mancini contro Maurizio Sarri.
Il tecnico dell’Inter, uscita vittoriosa dal San Paolo durante il match valevole per i quarti di finale di Coppa Italia, è stato paradossalmente espulspo al termine del litigio con il tecnico del Napoli, avvenuto subito dopo lo 0-2 finale.
Gravissime accuse di omofobia con estremo coraggio sbattute in faccia all’allenatore PRIMO IN CLASSIFICA, in arrivo dalla provincia e per la prima volta alla guida di una BIG del campionato di serie A.
Sarri, ex coach dell’Empoli, ha di fatto conquistato tutti con il bel calcio, la faccia pulita e l’eleganza della semplicità, questa sera macchiata da ignobili insulti che vedono Roberto Mancini trionfatore su tutta la linea.
Dentro e fuori dal campo, anche perché Sarri, incredibile ma vero, non si è affatto PENTITO per quanto detto nascondendosi dietro la scusa dell’agitazione sportiva: “Sono cose di campo, che dovrebbero finire in campo. Negli spogliatoi gli ho chiesto scusa e mi aspetto che le accetti e che si scusi anche lui. Io omofobo? Non mi ricordo nemmeno cosa gli ho detto. Mi sembra un’esagerazione, era un insulto di rabbia, senza alcun secondo fine“. E no, caro Maurizio, queste non sono cose ‘di campo’, ma indegne e incivili porcate omofobe. Che la LEGA CALCIO intervenga SUBITO, con dura e lunga squalifica nei confronti dell’indifendibile tecnico toscano.