L’accelerata è arrivata nelle ultime 24 ore.
Il prossimo 30 gennaio i cattoestremisti d’Italia si ritroveranno un’altra volta in Piazza San Giovanni per dar vita ad un 3° Family Day.
Questa volta con tanto di benezione della Conferenza episcopale italiana, arrivata direttamente dal cardinale Angelo Bagnasco.
9 anni dopo il Family Day che azzoppò i PACS del Governo Prodi, il Vaticano scende di fatto nuovamente in campo sul piano politico.
Patti lateranensi, tiè.
Immancabili i festeggiamenti dei cattofascisti della prima ora, vedi Formigoni & Co., per un’entrata a gamba tesa che renderà ancor più complicato il passaggio al Senato del DDL Cirinnà, visto il voto quasi sicuramente segreto, il tam tam mediatico e i mal di pancia interni alla parte cattolica del Pd.
Ecco perché bisognerebbe replicare al Family Day con un gigantesco Family Gay a stretto giro (c’è già la pagina FB), per far vedere ai lor signori che c’è una parte d’Italia enormemente più rumorosa, colorata, sorridente, democratica e soprattutto numerosa che vuole, pretende diritti uguali per tutti.
Non un gay pride ma una manifestazione nazionale che coinvolga tutte le associazioni e le sigle glbtq del Paese, allargandosi poi a quella società civile non accecata dall’odio religioso nei confronti di chi non vuole altro se non rispetto e riconoscimento giuridico.
Non lasciamogli quella piazza, non un’altra volta.
Non a gente così.