Scialpi denuncia: in ospedale mio marito come semplice amico, visto dopo 2 ore e mezza d’attesa

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Intanto ho scampato la morte e sono vivo e questa è una bellissima notizia. Grazie anche a mio marito, Roberto Blasi, che non è riconosciuto in Italia e che si è messo a disposizione per amore e ha fatto di tutto per salvarmi la vita. Mi è venuto trovare come un semplice amico, io purtroppo sono stato due ore e mezzo in pronto soccorso e se non fosse stato per una persona che conoscevo che ha chiamato in portineria e ha avvisato mio marito, avendo un blocco artoventricolare completo sistomatico quindi 3/4 di cuore fermo, elettronicamente potevo anche andare in coma e non rispondere più quindi ci sarebbe stata la diffcoltà di prendere la decisione anche soltanto di starmi vicino, ecco. Io ho avuto la possibilità di vederlo dopo circa 2 ore e mezza ma perché ho risposto bene ad una terapia che mi hanno fatto, perché altrimenti forse non l’avrei più visto‘.

Due ore e mezza in ospedale per poter vedere il proprio marito, perché non riconosciuto come tale dallo Stato. Se questo è un Paese civile.

P.S. via Un giorno da Pecora, quest’oggi, Scialpi ha poi ulteriormente precisato:

Quando si arriva al pronto soccorso con un codice rosso, i medici, dopo un po’, escono dai reparti per dare la diagnosi ai parenti. Stavolta non è avvenuto, mio marito non ha potuto saper nulla, né ha potuto parlare con un medico nonostante fossi in pericolo di vita. I miei battiti sono arrivati a 35, quando arrivano a 20 c’è l’arresto cardiaco. Perché non è considerato un parente‘.

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