Tom Bosworth, il marciatore inglese fa coming out: sono gay

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25enne marciatore britannico arrivato 24esimo agli ultimi campionati del mondo e prossimo partecipante alle Olimpiadi di Rio con la maglia del Regno Unito, Tom Bosworth ha fatto coming out in un’intervista video rilasciata a Victoria Derbyshire.

Il coming out è stato una sorpresa per i miei amici, la mia famiglia e i miei compagni di squadra. Compreso Mo Farah (campione olimpico dei 5000 m e dei 10000 m a Londra 2012, ndr), che non ha battuto ciglio quando gli ho detto che ero gay. Ho avuto modo di conoscere lui e gli altri componenti della squadra prima dei campionati mondiali di atletica che si sono tenuti in agosto, in un campo di allenamento giapponese. E’ stata una grande occasione per parlare con tutti in un ambiente sereno, sono stati tutti molto contenti per me, di fatto primo atleta gay dichiarato del team GB. Sto bene con la mia sessualità e vivo un rapporto di coppia da circa 4 anni e mezzo, ma non voglio che questa notizia diventi una distrazione o influenzi chi mi è vicino in vista di Rio 2016. Per questo motivo ho deciso di fare coming out ora. Diversi anni fa, quando facevo atletica leggera attraverso competizioni locali, alcuni atleti mi chiamavano ‘frocio’. Un gruppo di ragazzi mi perseguitavano, e il peggiore episodio avvenne quando mi sbatterono la testa su una finestra, che andò in frantumi. Non lo dissi a nessuno, insegnanti e genitori compresi. Credo che fossi più preoccupato del tono accusatorio della gente nei miei confronti, perché gay, ma ebbi il sostegno dei miei amici, che mi aiutarono a superare quel momento difficile. Questo coming out è una decisione importante per me, anche se temo un po’ le reazioni che potrà suscitare, ma credo che gli atteggiamenti altrui stiano cambiando. Il coming out di Tom Daley è stato un grande passo in avanti, aprendo la strada a tanti altri, chiamati a seguirne l’esempio. Peccato che in ambito sportivo, quando un atleta fa coming out, faccia ancora notizia. In qualsiasi ambiente lavorativo se sei un insegnante o lavori in un ufficio è normale avere un collega gay, ma nello sport siamo in ritardo. Questo è un vero peccato, spero solo che più sportivi facciano coming out, in modo che lo sport possa recuperare il ritardo con il mondo reale. Speriamo che nel giro di due o tre anni fare coming out non faccia più notizia‘.

Una speranza da tutti condivisa, ovviamente, ma per arrivare all’agognato traguardo bisognerà continuare a gettar via la maschera. Pubblicamente. E allora avanti il prossimo.

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