L'”omofobo” Zoo di 105 eletta TRASMISSIONE RADIO DELL’ANNO – benvenuti in Italia

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Rossana Luttazzi, Presidente, Paolo Giordano (Il Giornale), Gianni Poglio (Panorama), Andrea Di Quarto (Tv Sorrisi e Canzoni), Giorgio d’Ecclesia (Radiospeaker.it), Roberto Borghi (Prima Comunicazione), Claudio Astorri (Comunicazione Radio), Guido Monti (Radiofonico) e Fabio Carini (Cuffie d’Oro).
Quel che avete letto sono i nomi (e i cognomi) dei giurati che hanno assegnato i Cuffie d’Oro Radio Awards, il Gran Premio della Comunicazione Radiofonica e Non Solo organizzato dalla società 42K e in programma sabato 3 ottobre alle 21 all’ Expo di Milano (e io, il caso vuole e per motivi prettamente ‘turistici’, ci sarò).
Nella giornata di ieri sono stati infatti annunciati i vincitori di stagione, tra i quali spicca il più importante, quello di TRASMISSIONE DELL’ANNO, andato a…. Lo Zoo di Radio 105.
Esatto, proprio loro che da anni e indisturbati inondano l’etere di insulti omofobi e sessisti, al grido ‘frocio e lesbica di merda’.
Proprio loro che portano avanti atroci sketch conditi da insulti e parolacce il più delle volte indirizzati alle fasce più deboli di questa società infame, senza che nessuno dica una parola. Come se fosse normale costruire un’intera trasmissione sul becero e troglodita epiteto. Come se fosse normale ‘nascondersi’ dietro il muro dell’irriverenza, in questo caso quasi violentata. Come se davvero facessero ridere, tra le altre cose, se non quegli italioti per cui il sottoscritto prova onestamente vergogna. Eppure ci si indigna, non a caso, per il branco di adolescenti che picchiano e spediscono in ospedale un 45enne perché ‘truccato come un frocio’, se non fosse che quegli stessi adolescenti, probabilmente, siano cresciuti in un ambiente educativo di questo stampo. Tutto odio nei confronti del ‘diverso’. E non mi si venga a parlare di ‘satira’, che è ben altra cosa.
Come se la comunicazione, che sia televisiva, radiofonica o web, non sia una colonna portante dell’educazione, plasmando quei comportamenti che spesso e volentieri, purtroppo, finiscono tra i fattacci di cronaca.
Fatto sta che quella giuria, quei giurati, tra tutte le trasmissioni presenti nell’immenso mondo della radio nazionale abbiano premiato proprio loro. Lo Zoo di 105, con Platinette, ospite d’onore della serata di premiazione, che mi auguro non voglia rimanere silente una volta dinanzi a chi fa quotidianamente dell’ostentata omofobia comunicativa un ‘pregio radiofonico’.
Detto ciò un pelo di vergogna, per tutti voi giurati, spero tanto che vi assalga.

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