Addio a Wes Craven, RE horror della mia adolescenza

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Un amaro e triste risveglio per i tanti che come me sono cresciuti a pane e horror anni ’80.
Un decennio epocale per il genere, riuscito a regalare maschere ancora oggi mitologiche ed amate, spaventose e di fatto irripetibili.
Una delle più celebri venne inventata proprio da lui, Wes Craven, morto nella notte all’età di 76 anni a causa di un tumore al cervello.
Fu lui ad inventare l’uomo nero più spaventoso e iconico del grande schermo. Freddy Krueger.
1984, Nightmare – Dal profondo della notte diventò da subito un classico, lanciando Johnny Depp (sua prima apprizione) e tramutando Robert Englund nel mio mito adolescenziale. Ricordo ancora l’eccitazione nel vedere al cinema Nightmare – Nuovo incubo. Era il 1994, avevo appena 12 anni ma mi imbucai non so come in sala, con quegli occhialetti 3D che ad un certo punto del film tutti noi dovevamo infilare, seguendo esattamente quel che facevano i protagonisti.  Un filmaccio, va detto, ma tornai a casa felice come non mai. Krueger è stato il mio ‘faro horror’ per oltre un decennio, segnando quelle meravigliose NOTTI targate Italia 1 in cui cagarsi sotto dalla paura.
Ma Craven fece anche altro, realizzando autentiche perle di genere. L’ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi, Il serpente e l’arcobaleno, La Casa Nera e il ritorno in auge nel 1996 con Scream, pazzesco classico SUL genere che ha poi visto Wes coinvolto anche nei 3 successivi sequel. 10 anni fa diede vita al sottovalutato Red Eye mentre nel 1999, come dimenticarlo, sbalordì tutti con La musica del cuore, drammone musicale trainato da una Meryl Streep candidata agli Oscar. Una musica che oggi, vuoi o non vuoi, suona esattamente così. RIP Wes.

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