Durante il Pride romano dai carri piovevano curiosi braccialetti bianchi.
#LegalizzaTed, c’era scritto sopra, ed erano ‘sponsorizzati’ Universal.
Domani, infatti, uscirĂ l’atteso sequel cinematografico di Ted, clamoroso successo firmato SETH MACFARLANE riuscito ad incassare solo in Italia 11 milioni di euro.
Creatore dei Griffin, sboccato, geniale, irriverente e meraviglioso Re del no-sense, Seth ha spesso cavalcato la piaga dell’omofobia. Ridicolizzandola. Volutamente scorretto, MacFarlane non si è mai negato un insulto omofobo nei suoi film e/o nei suoi cartoon, cosa che capiterĂ anche in Ted 2, ma con sorpresa.
PerchĂ© gli omosessuali, il sessista orsacchiotto protagonista del franchise, li chiama ‘finocchi’, ha un debole per le tette e quando si ritroverĂ a dover fumare un BONG a forma di cazzo finirĂ per sentirsi male. PerchĂ© anche solo l’idea di doverlo mettere in bocca gli farĂ girar la testa.
Ma in Ted 2 l’orsetto dovrĂ combattere una battaglia simile a quella che i gay portano avanti da decenni. Una battaglia per i diritti, perchĂ© gli Stati Uniti d’America considerano Ted un ‘bene’, una ‘proprietĂ ’, e non una persona, un essere umano. Ergo, non potrĂ sposarsi ne’ avere figli.
Ed è qui, in un’aula di tribunale, che Ted si dichiarerĂ per la prima volta al fianco del movimento glbtq, in quanto per la prima volta uffiicalmente ‘minoranza discriminata’. Come noi tutti, da sempre. PerchĂ© anche il piĂ¹ piĂ¹ maschilista e volgarotto omofobo del mondo, quando viene messo dinanzi alla privazione di un suo sacrosanto diritto, non puĂ² far altro che cambiare idea e aprire gli occhi. Voltando pagina.