Ancora un’aggressione omofoba, questa volta a Torino: e il Governo cosa fa?

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Se anche la civile e gay friendly Torino cede all’omofobia, vuol dire che siamo davvero arrivati al punto di non ritorno.
Venerdì notte un 21enne torna a casa con l’autobus dopo una serata in disco. E’ con un amico, alcuni ragazzi li apostrofano al grido ‘froci di merda’ e parte l’aggressione omofoba. Senza alcuna ragione. Senza alcuna spiegazione. Il giovane è finito al pronto soccorso con un occhio nero, gonfio, e ovviamente tanta paura in corpo.
L’Arcigay di Torino ha nuovamente chiesto a gran voce un intervento del Governo, ma da quell’orecchio, a Montecitorio, sembrerebbero non volerci sentire.
Al Senato da OLTRE UN ANNO si è impantananto nelle sabbie mobili il disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia, già di suo contestato dalle associazioni glbtq, mentre il Paese viene puntualmente attraversato da insulti, pestaggi, violente oscenità denigratorie. L’omofobia dilaga indisturbata e il nostro caro Premier Matteo Renzi oltre al ‘cinguettio’ di solidarietà, alle false e infinite promesse e ai continui rimandi non sa andare. Non riesce ad andare. Non vuole andare, forse.
Alimentando quell’atroce e amara verità che ad ‘armare’ quei pugni infami, ignoranti e traboccanti odio sia proprio lei, quella politica che ancora oggi, nel fottuto-2015, tiene quasi orgogliosamente chiuso a chiave in un cassetto un doveroso DDL contro una piaga sociale che solo in Italia, oramai, ha di fatto l'(indiretto?) avallo istituzionale. Vergognatevi. Dovreste solo che vergognarvi.

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