Sam Smith e l’omofobia: io vittima da sempre, ma c’è bullismo anche nella comunità gay

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Quando mi sono trasferito a Londra ricevetti un pugno sul collo mentre tornavo da lavoro. Era un attacco a sfondo omofobico. Ero al telefono, parlavo ad alta voce e avevo degli auricolari di colore rosa. Era abbastanza chiaro che fossi gay.”Ma tutto è iniziato in fase adolescenziale. Un gruppo di ragazzi della scuola rivale mi insultava continuamente. Ricordo le urla tutte le mattine nel tragitto da casa alla stazione. Mi sentivo mortificato. Non tanto per me. Sapevo che queste persone fossero degli idioti ma per le persone che erano con me. Mi chiedevo se si sentissero imbarazzate nel camminare con me, nella paura di essere associati al mondo gay”. “A 17 anni decisi di recarmi in un club gay di Soho, a Londra, stavo camminando per la strada quando ad un certo punto un ragazzo gay si girò verso di me e mi disse una cosa terribile. Mi cadde il mondo addosso e mi sentii incredibilmente solo. Sapevo che ci sarebbe voluto un pezzo prima di essere accettato. C’è razzismo e bullismo anche all’interno della comunità gay“.

Ed è proprio su questo punto che bisognerebbe soffermarsi.
Sugli omosessuali che maltrattano, deridono e umiliano altri omosessuali. Perché ne è pieno il mondo e fanno oggettivamente doppiamente male.
E perché anche dinanzi al più brutto, molesto e sfigato dei gay un sorriso, un banalissimo sorriso, vince sempre.

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