The Danish Girl, prima foto per Eddie Redmayne versione trans

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Vinto un Premio Oscar grazie a La Teoria del Tutto (per chi scrive immeritato, quella statuetta doveva essere di Michael Keaton), Eddie Redmayne rischia seriamente di bissare nel 2016 grazie ad uno dei film a tematica glbtq più attesi dell’anno. The Danish Girl, biopic sulla prima transessuale operata storicamente riconosciuta, Lili Elbe.
Eddie sarà Einar Mogens Wegener, marito di Greta, coppia di una certa fama nell’ambiente artistico di Copenhagen. Sono gli anni ’20.
Lui dipinge piccoli quadri con il mare in inverno, paludi e brughiere sfumate nella nebbia del Nord; lei, ancora alla ricerca di un’autentica ispirazione, ritrae quasi a grandezza naturale la tronfia committenza borghese cittadina. Un giorno, Greta convince faticosamente il marito, imbarazzato e riluttante, a posare con un abito femminile per poter completare il ritratto di Anna, la cantante lirica loro amica. Ma l’ipnotico movimento del pennello di Greta, animata da un entusiasmo fino allora sconosciuto, e il morbido contatto della stoffa sulla pelle sospingono Einar «in un mondo d’ombre e sogni», in cui il vestito che indossa potrebbe appartenere a chiunque: «persino a lui».

Quel giorno Einar scopre che il suo cervello è una noce spaccata in due metà; una appartiene a lui, l’altra a Lili, l’entità femminile che ha involontariamente richiamato dagli angoli più remoti della sua infanzia, dov’era stata relegata per il brusco intervento degli adulti.
Lili Elbe morì in seguito a complicazioni, tre mesi dopo il quinto intervento chirurgico a cui si sottopose, nel 1931, nel tentativo di farsi impiantare un utero e poter diventare madre. Oggi un’associazione senza scopo di lucro porta il suo nome, ed Eddie, vuoi o non vuoi, punta al secondo Oscar consecutivo. Alla regia Tom Hooper, Premio Oscar per Il discorso del Re e già regista di Redmayne ne I Miserabili.

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