Il fatto è accaduto al Qube il 18-2-2014, alle ore 3.30 circa, durante la serata di Muccassassina del martedi grasso, nella sala House, ultimo piano, dalla parte della scalinata che conduce all’entrata del locale, davanti al bar.
Mi chiamo Angelo, sono un performer di musical theatre e lavoro per varie organizzazioni gay e glbti da anni. Ero vestito da mago quella sera, con un costume molto appariscente, cucitomi per l’occasione da una mia amica costumista di grande valore, un’opera d’arte, parecchia gente mi fermava per fare foto con me o farmi complimenti di vario genere ed ero in giro con una mia amica vestita da pirata, delle ragazze mi hanno chiesto di fare una foto con loro.
Mentre stavamo per fare la foto un ragazzo, che non avevo mai visto prima, mi ha rubato la bacchetta che faceva parte del costume, mi sono girato per riprendermela senza agitarmi per la cosa. Mi sono rimesso in posa e quel ragazzo mi ha strappato la bacchetta dalle mani ancora una volta, mi sono girato di nuovo per prenderla e mentre lo facevo un altro ragazzo dello stesso gruppetto mi ha tolto gli occhiali che portavo e quindi mi sono girato verso di lui, in quel momento il primo mi ha spaccato la bacchetta in testa rompendola e facendomi male, mi sono girato di nuovo verso di lui e mi sono ripreso la bacchetta di forza, a quel punto questo ragazzo ha cominciato a mettermi le mani addosso e mi sono difeso allontanandolo con una spinta, un altro ragazzo che non conoscevo è intervenuto dandomi un pugno, per difendermi l’ho afferrato per il collo e trattenuto appiccicandolo alla porta all’angolo dell’uscita, urlando a chi era intorno a me di chiamare la sicurezza e sono stato fermo in attesa che la sicurezza intervenisse. Nel frattempo la mia amica aveva ripreso gli occhiali dalle mani dell’altro ragazzo, che glieli ha strappati ancora una volta per buttarli sul pavimento e l’ha spinta per terra, lei appena si è rimessa in piedi ha cominciato a cercare qualcuno della sicurezza con gli occhi, ne ha visto uno che guardava la scena senza intervenire. A questo punto almeno altre persone (non so esattamente quante) mi sono arrivate alle spalle dandomi pugni in testa e anche gli altri due hanno ricominciato a colpirmi, da quel momento in poi ho cercato di difendermi come meglio potevo ma erano decisamente troppi che mi colpivano da tutti i lati. La mia amica, che voleva venire in mio aiuto, è stata bloccata da uno di loro che l’ha trattenuta stringendola con le braccia, mentre lei cercava di liberarsi dalla presa e continuava a guardare il tizio della sicurezza con una chiara espressione di richiesta d’aiuto, urlando anche in arabo, che è la sua lingua… io sono stato colpito ripetutamente, strattonato, mi hanno strappato i vestiti, ho perso anche tutto quello che avevo nel sacchetto da polvere magica che usavo come tasca, inoltre ho avuto perdite di coscienza ripetute per alcuni secondi a causa dei colpi ricevuti sul cranio… sono volati insulti come frocio di merda e araba di merda…. nel frattempo alcuni di loro hanno fatto spazio in pista dove mi hanno spinto per terra per continuare a colpirmi, sono riuscito per fortuna a parare un calcio col il braccio e ad alzarmi abbastanza velocemente… a quel punto è intervenuta la sicurezza al completo, circa otto persone.
I ragazzi che mi hanno aggredito si sono mischiati alla folla. ho riconosciuto immediatamente solo il primo che mi aveva attaccato e l’ho segnalato a loro, tutti quelli della sicurezza si sono allontanati per portarlo via, lasciando me e la mia amica da soli, mi sono ritrovato davanti in quel momento un altro dei ragazzi che mi avevano aggredito, che non ho riconosciuto subito e che mi ha colpito alla testa ancora una volta, per poi dileguarsi. Ho urlato qualcosa del tipo : “sicurezza dove cazzo state? ” e due uomini della sicurezza si sono avvicinati, ho riferito loro di essere stato colpito ancora una volta e mi hanno consigliato di andare a ballare dall’altro lato della sala, senza fare altro. Io ho chiesto di essere scortato al privè, il primo si è rifiutato, l’altro ci ha accompagnati. Nessuno mi ha chiesto informazioni sul mio stato di salute in quel momento, se avessi bisogno del 118 o cose che chiunque mi avrebbe chiesto… ero in stato confusionale,.. Siamo rimasti nel privè fino a fine serata, per evitare di incontrare fuori dal locale quello che credo sia stato fatto uscire, anche se non ho la certezza che questo sia avvenuto. Ho avuto un attacco di vomito, ci siamo avvicinati al bar per chiedere dell’acqua, che ci è stata rifiutata, mi hanno dato solamente dello scottex con il quale mi sono potuto pulire il viso… Verso le 4.30 siamo riscesi in pista a cercare qualcuno dei nostri amici per andare via, ho visto di nuovo l’ultimo ragazzo che mi aveva colpito, ho avvisato la sicurezza, ma non sono intervenuti in nessun modo, anzi, uno dei due, che era quello che aveva visto tutto all’inizio, ridacchiando mi ha detto: “Perché? Che ti hanno fatto?”… a quel punto siamo andati a recuperare le giacche al guardaroba e abbiamo lasciato il locale. Fortunatamente all’esterno non è successo nulla.
Mercoledì sono stato in pronto soccorso e mi hanno fatto quasi tutte le visite del caso, mi hanno ricoverato per una frattura alle ossa nasali,per un intervento d’urgenza. Ma mi sono dimesso perché preferisco fare l’operazione privatamente. Sono tornato in pronto soccorso perchè sentivo dolori al torace e facevo fatica a respirare, avevo vomitato e perso conoscenza… mi ci hanno portato in ambulanza.
Il primo referto del pronto soccorso è il seguente:
DIAGNOSI: Trauma cranico e facciale con frattura delle ossa del naso contusioni ecchimotiche puntiforme multiple del volto.
PROGNOSI: -gg. clin. 20 S.C.
Il secondo invece:
DIAGNOSI: Crisi di panico in pregressa aggressione
Contusione cranica
Frattura ossa nasali
Frattura arco anteriore x costa destra dx irregolarita arco anteriore XI costa omolaterale a dx
Irregolarità arco anteriore X, XI costa sn ed arco posteriore VIII costa omolat
PROGNOSI: 15 gg.
Naturalmente dovrò fare altri controlli.
Anche la mia amica J.B. è stata refertata con una prognosi di 5 gg. e presenta lividi di vario genere.
Firmato Angelo Gerardo Leggieri, foto di Pasquale Ciano. Perché neanche in un locale gay, oramai, se po’ sta più davvero tranquilli. A questo ci siamo ridotti.