Tiziano Ferro e il coming out: mi ha cambiato la vita

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In quel momento della mia vita stavo male, al punto da pensare di voler smettere di fare questo lavoro che in qualche modo mi sembrava ingombrante e privativo. Ho capito che per molti anni ero stato una testa di cavolo che si è fatto troppe paranoie. Ed ora ad un ragazzo che si trova nella mia situazione consiglierei di non perdere tempo. Si vive molto meglio. Ma con questo non voglio diventare una specie di icona e di modello. Non credo nel ruolo di educatore e nelle canzoni politicizzate. Non mi vedrete mai salire sul palco per fare un comizio”. “Ho rivelato la mia omosessualità per fare un favore a me stesso e dicendo che vorrei stare con un uomo e avere un figlio credo di fare molto. Quando parlo di amore credo già di mandare un segnale decisamente forte, il più difficile da accettare per chi non vive bene la propria sessualità. E credo che ci siano tante persone che rimangono in silenzio che preferiscono un messaggio del genere piuttosto che uno slogan contro l’omofobia”.

Via Sette, Tiziano Ferro è tornato a parlare di quel celebre coming out che terremotò la musica italiana. Perché nessun cantante ‘tanto famoso’ aveva mai fatto nulla di simile. Si credeva che quel coraggio sarebbe stato ripagato, spalancando portoni a colleghi di palco all’epoca ancora nascosti sotto la maschera, e invece nulla è cambiato in questi ultimi anni. Chi taceva/fingeva allora continua a farlo anche oggi.
A differenza del sereno volto di Tiziano, tornato a sorridere come forse mai aveva fatto.
Perché gay è bello.
Gay dichiarato è bello.

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