La satira piatta di Luca e Paolo sul matrimonio gay, a loro dire ‘folle’ quanto quello etero, sketch di rara pochezza comica e sincera inutilità (prima ‘concedetecelo’ questo diritto, poi iniziamo pure a riderci su).
Emma Marrone vestita ar buio e sempre più orba nel leggere il gobbo elettronico.
Arisa anestitizzata e meravigliosamente ingestibile.
Rocio intrusa all’Ariston.
Cover il più delle volte di una pesantezza atroce, tanto dall’aver spesso attentato all’attenzione dello spettatore medio.
Lara Fabian nei panni di Giorgia Meloni, Raf in quelli dell’Urlo di Munch, Wonder Zilli con il mantello, Malika con le bocce di Mara Venier, Annalisa e una Chiara versione Benedetta Valentini al top con la voce, Il Volo ancora una volta in grado di scatenare l’ormone delle over 80 in platea, il vincitore NEK che ha giocato facile con una canzone che trionferebbe pure se a cantarla fosse la De Filippi (Se Telefonando) , i Dear Jack insostenibili, Moreno arrangiato da una bambina di 6 anni a giudicare dalla caciara partorita, Anna Tatangelo gnocca fotonica, Vittoria Puccini negli abiti di L’Oriana di Rivombrosa e Grazia Di Michele in quelli di colei che MAI più potrà esternanre giudizi canori alla chiunque, visto quanto fatto (di orribile) sul palco.
E poi loro, i ‘VERI’ vincitori della serata, ovvero i giovani visti in partenza.
La bravissima (ex Amici di Maria) Amara, con Credo, e soprattutto quel gran gnoccolone di Giovanni Caccamo, autore tra le altre cose della canzone della Ayane, con Ritornerò da te. Giovani che si sono andati ad aggiungere ai due promossi ieri, Kutso con Elisa ed Enrico Nigiotti con Qualcosa da decidere.
4 brani per 4 nomi che hanno stupito. Ad occhio e croce a giocarsi la vittoria finale saranno Enrico e Giovanni, con quest’ultimo quasi certamente Premio della Critica. Dovessi scegliere io non avrei dubbi. Caccamo a mani basse. Scrive, canta, suona ed è pure bono.
A Giovà se passi pe’ Roma citofona, che t’offro na sciocchezza.