Per me rimarrà sempre seconda dietro l’inarrivabile Anna Magnani, ma certo è che Sophia Loren rappresenta ancora oggi l’Italia nel mondo. O almeno l’Italia di un tempo. L’Italia neorealista, l’Italia delle maggiorate. L’Italia della Ciociaria e di Vittorio De Sica, l’Italia di Marcello Mastroianni, l’Italia di Ieri, oggi e domani e di Una giornata Particolare, titolo firmato Ettore Scola che vide la Loren ‘duettare’ con un omosessuale a pochi metri dalla sfilata nazi-fascista che paralizzò la Capitale. Un capolavoro. Uno dei tanti capolavori di una straordinaria attrice riuscita a vincere nella sua sterminata carriera due Premi Oscar, un Golden Globe, un Leone d’oro, una Coppa Volpi, una Palma d’oro a Cannes, un BAFTA, sei David di Donatello e due Nastri d’argento.
Sofia Villani Scicolone, zia di quell’Alessandra Mussolini nipote del Duce, compie oggi 80 anni.
Nel 1950 il debutto cinematografico, 10 anni dopo l’ingresso nella leggenda con la Ciociara, ruolo di una vita. Nel 1991 l’Oscar alla Carriera, nel 1999 quel memorabile ‘Robertoooooo’ urlato in faccia ad un estasiato e incredulo Benigni, Miglior Attore Protagonista con La vita è Bella. 5 anni fa il deludente Nine, omaggio hollywoodiano in forma musical a Federico Fellini. E poi il nulla, almeno in sala.
Un’esistenza intera passata al fianco del produttore Carlo Ponti, più anziano di 22 anni. L’amore per i figli, uno dei quali regista, e per i nipoti.
I libri di ricette, i lifting sfacciati, la dentiera ostentata, le parrucche monster. E quella voce, quel volto, quei lineamenti che hanno segnato un’epoca irripetibile per il cinema italiano.
Magnani, Lollobrigida, Mangano, Melato, Vitti, Pampanini e ovviamente lei. Donna Sophia.
Unica immortale oggi 80enne.
Tanti auguri Loren.