Samuel Rocha: un altro giovane gay brasiliano ucciso – ma l’omfobia non c’entra

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In Brasile è scattata la caccia all’omosessuale. O almeno così sembrerebbe.
Quel che è avvenuto negli ultimi giorni fa infatti oggettivamente paura. Primo lo stupro con pestaggio al 18enne  Joao Antonio Donati, ed ora l’assalto in metroplitana a San Paolo da parte di un balordo. Che ha accoltellato 3 ragazzi omosessuali. Uno di questi, il 23enne Samuel Rocha, è morto dissanguato.
Però c’è un però, perché secondo la sorella della vittima, Sônia Cordeiro, l’omofobia in questo caso non c’entrerebbe.
Perché il folle accoltellatore avrebbe brandito l’arma senza apparente motivo.
Un pazzo. Punto. Samuel e i suoi amici hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il giovane deceduto era una bravissimo ragazzo, frequentava la Scuola Diocesana di evangelizzazione dei giovani (EDEJU), tanto dall’essere stato ricordato dal Ministero della Diocesi di Criciúma. Samuel era cattolico e praticante, avendo preso parte all’Alleanza della comunità Misericordia e al movimento del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Omofobia o no, un altro giovane gay è stato ammazzato in Brasile.
Paese allo sbando, tra un mondiale archiviato e un’Olimpiade dietro l’angolo. Per l’incubo di chi ci vive.

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