L’Onu sposa le unioni gay – saranno riconosciute a TUTTI i dipendenti

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Se un dipendente ONU ugandese ha sposato un uomo in un Paese in cui il matrimonio gay è LEGALE, all’interno del Palazzo di Vetro quel riconoscimento NON sarà comunque valido, perché in Uganda l’omosessualità è addirittura reato.
FINO AD OGGI.
Perché dopo anni di aspre battaglie, il segretario generale Ban Ki-moon ha finalmente deciso di riconoscere TUTTI i matrimoni gay dei dipendenti ONU. Che siano inglesi, australiani, italiani, francesi o russi. Chiunque si sia sposato in un Paese che APPROVA le unioni gay, e da qualunque Paese lui provenga, potrà usufruire di tutti i benefici che ne conseguono, vedi l’assicurazione sanitaria e/o il visto.
Dal 26 luglio prossimo questa storica decisione sarà REALTA’, per una linea ‘politica’ che verrà applicata agli oltre 43.000 dipendenti ONU.
Ovvero come compiere un altro piccolo passo verso l’uguaglianza, all’interno dela più importante ed estesa organizzazione intergovernativa del mondo. E noi che stamo ancora a parlà de Giovanardi, Gasparri, Brunetta.

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