Osvaldo Supino e il fratello parlano dei rispettivi coming out a I 10 Comandamenti – Video

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Sempre tutte queste etichette… Questo termine “GAY” non è identificativo. E’ come dire, biondo, magro, estroverso… è una caratteristica. Io non voglio che non si dica che sono gay, lo sono gay. Ma… io sono un ragazzo, come gli altri.””Quando ero a Torremaggiore certo che li sentivo gli insulti. Come fai a non sentirli? Quando tornavo a casa da scuola o anche quando salivo sul palco. Sentivo profonda solitudine. Però io andavo oltre perchè cercavo altro… io avevo la musica, avevo cose da fare“. “Dell’essere gay l’ho detto prima a mia madre. Probabilmente già lo sai, però volevo dirti che ho capito di essere gay. Lei aveva paura che questo potesse rendermi la vita ancora più difficile di quello che già non è”.
Pensieri e parole di Osvaldo Supino, che ha raccontato insieme al fratello Giovanni del proprio coming out a I 10 Comandamenti, su Rai3, per poi cedere la parola ai propri genitori.

Non mi sono mai vergognato dei miei ragazzi. Sono fiero di loro. Sono migliori di me. Ma lo temo l’accanimento. Temo l’omofobia. Che fanno di male? Che fanno? Che amano intensamente un’altra persona del loro stesso sesso? E che fanno di male! Io non ci trovo niente, assolutamente niente.“, ha confessato quasi con orgoglio il padre, a cui sono seguite le parole della madre: “ Per noi non è mai stato un problema. Osvaldo ha fatto coming out a 18 anni, quando me l’ha detto mi sono liberata di un pensiero brutto che avevo, perché lo sentivo distanza, e basta. L’ho abbracciato e finito. Giovanni ha semplicemente detto ‘anche io’. Ed è bastato. Ci siamo abbracciati, gli ho detto ‘stai bene, tutto a posto’. Quell’abbraccio significava che era tutto ok. Tutto tranquillo. Spero che ci siano tante famiglie come la nostra. Quando loro hanno portato i loro compagni qui a casa è stato bello. Hanno dormito qui, non c’è stato nessuno imbarazzo. E’ stato bello vedere il quadro completo e vederli sereni. Vedere i miei figli sereni e felici. A me del resto non importa.”
Ebbene sì.
Anche questa è la famiglia tradizionale.

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