Looking – promossa a pieni voti la serie gay HBO

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C’era attesa, timore, curiosità.
La mitologica HBO che incontra il mondo gay grazie a Looking, serie ambientata a San Francisco, tramutando in realtà l’esistenza di 3 amici omosessuali.
C’è Jonathan Groff, belloccio che dichiara di essere ‘uno da relazione’ anche se mai arrivato ai 6 mesi di durata con nessun ragazzo e frequentatore ‘per scherzo’ di chat gay e cruising all’aperto.
Abbiamo Frankie J. Alvarez, l’artista che si prepara al grande passo, alla convivenza con il proprio fidanzato senza però disdegnare avventure con ‘terzi incomodi’.
Ed infine l’anziano del gruppo, Murray Bartlett, fisicato con baffi che non ha mai ricevuto alcun rifiuto se non con il cedere dell’età, vista con orrore dai ventenni di oggi.
Tre esistenze che si incrociano tra necessità e desideri, paure e ambizioni, all’ombra del sesso e del sentimento che chi non ha cerca disperatamente, mentre chi ha rischia di perdere perché troppo ingordo dal volere tutto.
Curiosa la regia di Andrew Haigh, che parte subito per la tangente, senza presentazione alcuna di storia e protagonisti, che di fatto si palesano in automatico, step dopo step, stacco di montaggio dopo stacco di montaggio, con un’evoluzione compassata voluta e solo all’apparenza fastidiosa, perché inserita in un contesto che cavalca i suoi tempi per mostrarsi. Regalando uno spaccato più che credibile del mondo omosessuale d’oggi, schietto, a noi spettatori interessati vicino e giustamente variegato nel concedersi, senza censure ne’ freni inibitori come solo Sex and the City, 15 anni fa, osò portare avanti. E non è un caso che a timbrare entrambi i progetti sia la solita e leggendaria HBO, da sempre ‘avanti’ nell’osare e nel saper intercettare i gusti di un pubblico che muta, e soprattutto si fa più consapevole, della propria e della sessualità altrui. Fondamentale sarà ora capire il ‘modo’ in cui gli autori porteranno avanti non solo le storie dei 3 protagonisti ma anche l’ingresso delle inevitabili new entry, tra flirt, vecchi amori, famigliari, amici e quant’altro, per un primo episodio al momento più che promosso nell’intelaiatura e rimandato solo a causa della durata, troppo limitata per poter raccontare ‘tanto’ in appena mezz’ora. Però Looking, fortunatamente, ci piace.

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