1 luglio 1983.
In Giappone va in onda la prima puntata di una storica serie animata che sbarcherà in Italia, su Italia1, solo 2 anni dopo, ovvero a partire dal 3 febbraio del 1985.
Mahō no Tenshi Creamy Mami il titolo originale, ovvero L’incantevole Creamy per i tanti che, come il sottoscritto, sono cresciuti negli anni 80 a pane, Cristina d’Avena, Sonia, Bim Bum Bam e Uan. D’altronde chi di noi non ha canticchiato quella leggendaria sigla, sognando di tramutarsi in una magnifica cantante dai capelli viola che smignotteggia su uno spicchio di luna; chi di noi non ha avuto gli occhi a cuore nell’ammirare quel coglione di Toshio; chi di noi non ha scritto milioni di letterine a Babbo Natale, chiedendo invano Posi, Nega o anche solo Pino Pino; chi di noi non ha fatto sparire migliaia di portacipria alle proprie madri; e soprattutto chi di noi non ha maneggiato mestoli, ramoscelli, spazzole, posate e vibratori di casa nella speranza che si tramutassero nella mitica bacchetta magica della Stella Piumata, da sbandierare al grido pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm?
Tutti. E quando dico tutti dico proprio tutti, perché Yū Morisawa, in arte Creamy, ha contribuito a ‘crescere’ un’irripetibile generazione di gay, giorno dopo giorno bombardati da cartoon come Magica Magica Emi, Pollon, Ransie, Sailor Moon, Occhi di Gatto, Mila e Shiro, Hilary, Jem, Candy Candy, Lady Oscar, Kiss Me Licia e per l’appunto Creamy, tra pochi giorni ufficialmente INCANTEVOLE 30enne.
Ebbene sì, so na vecchia frocia.
pari-pam-pum, eccomi qua
pari-pam-pum, ma chi lo sa
se babbo, mamma e Toshio
lo san che Yu son proprio io
pari-pam-pum spesso lo sai
pari-pam-pum combino guai
ma Posi e Nega in coppia son qua
e il guaio presto sparira’