Torino GLBT Film Festival 2013: applausi a scena aperta per Any Day Now

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Fine anni 70.
Un avvocato represso. Una drag queen. E un bambino down, con una madre tossicomane.
Tre esistenze separate che si incontrano, e provano a diventare ciò che allora come oggi appariva semplicemente ‘folle’, impensabile, ingiustificabile. Ovvero una famiglia.
Il Torino GLBT Film Festival 2013 è subito partito con il piede giusto, grazie ad un film non in concorso che ha vinto premi in una decina di Festival in giro per il mondo (Tribeca compreso), e che ha commosso gli spettatori all’ombra della Mole. Sottoscritto in primis. Travis Fine, il regista, nonché Presidente di Giuria, è rimasto attratto da una storia vera diventata sceneggiatura 30 anni fa, per poi rimanere chiusa a chiave in chissà quale cassetto. Fino ad oggi. Grazie ad uno straordinario Alan Cumming, Any Day Now mette in scena le limitazioni giuridiche ancora oggi scandalosamente esistenti nei confronti delle coppie omosessuali, in questo caso viste come ‘deviate’ e di fatto prive di diritti. Nel portare avanti la battaglia di questi due innamorati che faranno di tutto per riuscire ad ottenere la custiodia di un 14enne down, rimasto praticamente orfano a causa di una mamma degenerata, Fine riesce a toccare tutte quelle corde di ‘privazione’ che da sempre contraddistinguono il mondo glbtq.
Elegante nella scrittura, perché ben calibrato tra dramma e commedia, e diretto con una macchina a spalla che segue passo passo i suoi straordinari protagonisti, oscillando tra lo sgranato dei ricordi, il digitale della notte losangelina e la lucentezza della felicità vissuta dal piccolo e commovente Isaac Leyva, Any Day Now entra a gamba tesa sull’argomento omogenitorialità, dimostrando con estrema potenza ciò che solo un bigotto non riuscirebbe a vedere. Ovvero che non esistono limitazioni sessuali all’amore, tanto nei confronti di un compagno quanto di un figlio, così come proprio queste restrizioni apparentemente nate per ‘difendere’ chissà quale pericolo deviante possano tramutarsi in dramma, trasformando un gioioso e meritato lieto fine nel più terrificante dei finali. Perché se è vero che non esiste giustizia su questa Terra, è vero anche che non arriverà mai il momento in cui smettere di lottare per riuscire ad ottenerla. Inspiegabilmente uscito in una manciata di copie nei cinema d’America, Any Day Now è un film di una potenza disarmante, perché ‘vero’ nel 79 ma aihnoi attuale ancora oggi. Nel 2013. Anno in cui storie simili dovrebbero rappresentate solo e soltanto il passato, e non il presente, se non addirittura il nostro futuro.

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