Bruciato vivo perché gay: all’assassino solo 3 anni e mezzo di galera

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Bruciato vivo, in Inghilterra, durante una festa.
Denudato, cosparso di olio abbronzante e poi ‘acceso’ con un fiammifero. Aveva 18 anni e soffriva della sindrome di Aspergere e di epilessia.
Ed era gay.
L’omicida Jordan Sheard, ventenne, ha poi completato l’agghiacciante delitto scrivendo messaggi omofobi sulla pelle ustionata della vittima.
Per questo atroce e folle reato il ragazzo in questione è stato condannato a solo 3 anni e mezzo di galera.
Tim Wartburton, il procuratore responsabile della pena, si è giustificato definendo il reato “all’interno della gamma di quelli che normalmente vengono definiti crimini d’odio“.
La vita del povero Steve Simpson, torturato anche perché omosessuale, è stata così ‘valutata’.
Con meno di 4 anni di carcere.  E la chiamano giustizia.

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