Sanremo 2013: voti seconda serata – boom Elio, Ayane e Gazzè

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Da una delle peggior prime serate degli ultimi anni, ad una delle migliori seconde. Anzi no, forse proprio la migliore.
Il Festival di Sanremo ha letteralmente virato ieri sera grazie ad una 2° ‘puntata’ da applausi.
Tanto negli ospiti (splendido Asaf Avidan, ironica Catwoman Carla Bruni) quanto nell’interazione Fazio (più sciolto) – Littizzetto (più cane sciolto), fino all’arrivo della musica.
Perché Sanremo è polemica, spettacolo e quant’altro, ma soprattutto musica.
E ieri sera, di bella musica, se n’è sentita davvero tanta.
Dopo la prima deludente serata, la cui qualità è stata medio-bassa, ieri sera si è fatto un enorme balzo in avanti, tanto da poter dire che il podio finale, se ci fosse giustizia all’Ariston, lo abbiamo ammirato 12 ore fa.
Dopo il saltino, immancabili, le pagelle:

– Almamegretta – Mamma non lo sa – voto 5: un kebbabaro svociato a Sanremo. Dopo aver discusso per giorni e giorni sulla loro possibile esclusione (causa shabbat da dover rispettare per il loro leader), gli Almamegretta si sono finalmente presentati agli occhi del pubblico italiota, regalando perle di imbarazzo. Più che l’ebraismo abbracciato di recente da Raiz, il quesito dovrebbe essere un altro, ovvero: ma quella è una voce?

– Annalisa Scarrone – Scintille – voto 6,5: la sfigata di Amici. L’unica quasi vincitrice di quest’ultimo quinquennio a non aver avuto successo, che prova la carta sanremese per risorgere dalle ceneri dell’anonimato. Elegante, e con piglio ed autorevolezza sul palco, Annalisa Scarrone ha invece stupito. Perché Scintille funziona. Ha ritmo, è radiofonica, ed ha potuto godere di una perfetta interpretazione. Attenzione alla carta televoto, perché la rossa punta al podio.

– Elio e le storie tese – La canzone Mononota – voto 10: genio. Geni. Alieni all’Ariston. Prima vestiti da chierichetti, con fronte monster. Poi cambio d’abito al volo per regalare al Festival una canzone riuscita a smontarlo nelle fondamenta. Quasi 90 anni di onorata carriera presi e bombardati, con intelligenza, simpatia, originalità e genialità, tanto musicale quanto nel testo. Che è un tripudio di sorprese e divertimento. Dopo La Terra dei Cachi sembrava impossibile il bis firmato Elio, ma i pazzi sono riusciti a superarsi. Non vincerà mai quest’edizione, ma negarle il podio sarebbe delirante. Fenomenale. W la canzone mononota.

– Simone Cristicchi – La prima volta che sono morto – voto 6: peccato Cristicchi. Peccato davvero. La prima canzone che canta è Passione di Neffa. La seconda è Le cose che abbiamo in comune di Daniele Silvestri. Passa la seconda. Ma non ci siamo proprio.

– Malika Ayane – e se puoi – voto 7,5: l’eleganza, la classe, la voce. Malika Ayane illumina Sanremo con il suo talento, regalandoci due super canzoni. Una più bella dell’altra, con annesso televoto a sorpresa. Perché se in sala stampa il tifo era giustamente tutto per la straordinaria Niente, a passare il turno è la più sanremese E se puoi. Una vittoria forse immeritata (forse, visto che anche E se Puoi è uno splendore), perché con Niente la Ayane si concede la più bella interpretazione di queste prime 48 ore di Festival. Che è suo. Podio certo. Era la favorita, e favorita rimane. Con merito.

– Modà – Se si potesse non morire – voto 5: tralasciando l’agghiacciante abitino indossato dal loro leader, i Modà tornano a Sanremo senza Emma tra le palle e fanno flop. Testo ridicolo, quasi fastidioso nella sua retorica. Per carità di Dio.

– Maz Gazzè – Sotto Casa – voto 7,5: un trionfo. Una botta di energia. Una doppia piacevole sorpresa. Perché Max Gazzè avrebbe meritato uno strappo al regolamento, con tutte e due le canzoni presentate automaticamente promosse al prossimo turno. Sia I tuoi Maledettissimi Impegni che Sotto Casa danno vita all’Ariston. Arrangiamenti super, voce meno incisiva, ma registrazione in studio che si preannuncia esplosiva. A vincere la sfida è la seconda canzone, che è un trionfo di allegria e musicalità. Habemus podio anche in questo caso.

1) Malika Ayane
2) Max Gazzè
3) Elio
4) Daniele Silvestri
5) Annalisa Scarrone e/o Marco Mengoni

Questi i miei 5 primi posti di questa edizione del Festival. Applausi a Renzo Rubino per il passaggio del turno con la sua canzone sull’amore gay, mentre è un peccato il NO a IlCile tra i giovanissimi. In attesa dei 4 di stasera.

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