E TMZ a pubblicare il verbale della polizia riguardante la rissa scoppiata tra Frank Ocean e Chris Brown la scorsa settimana.
Un verbale di fuoco, perché a detta di Ocean Brown non lo solo lo avrebbe fisicamente minacciato di morte, ma anche insultato pesantemente, dandogli del faggot, epiteto alquanto esplicito e deplorevole negli Usa.
Non solo stronzo e manesco, in conclusione, ma anche omofobo.
Peccato che Ocean, gay dichiarato, non abbia voluto sporgere denuncia contro di lui. Un peccato, per l’appunto, perché vista la fedina penale di Brown il fattaccio avrebbe potuto generare serie conseguenze.
“Da ragazzino pensavo che se qualcuno mi avesse mai messo le mani addosso lo avrei ucciso o mutilato. Ma ora sono un uomo, e non un killer. Sono un artista e una persona moderna. Scelgo il buonsenso. Nessuna denuncia. Nessuna causa civile. Il perdono, per quanto difficile, è saggezza. La pace, per quanto suoni banale, è ciò che scelgo nella mia breve esistenza. Pace“.
Parole di Ocean, preso a pugni dal fidanzato di Rihanna a causa di una banale automobile. Perché la macchina di Frank bloccava quella di Brown nel parcheggio degli studi di registrazione Westlake di Los Angeles, impedendogli di andarsene. Come reagire ad una stronzata simile? Ovvio. Con una rissa.
E una serie di insulti che ancora una volta pennellano perfettamente Chris Brown per quello che è. Un emerito coglione.