Comunque vada, è già un successo.
Le primarie del centrosinistra sono state trionfali.
Oltre 3 milioni di votanti, file chilometriche ai seggi, ore ed ore di attesa per votare.
E farlo con gioia (pagando).
Quel coglione di Beppe Grillo ha talmente rosicato da etichettarci tutti come FOLLI. La sua ridicola campagna fatta solo e soltanto di antipolitica è stata presa a cazzotti da una ventata d’aria democratica. Di partecipazione e di REALE e SANA politica.
Ieri ha vinto Pier Luigi Bersani, che queste Primarie le ha volute, ballottaggio compreso. Con un primo turno avrebbe trionfato facilmente, ma lui ha preteso la soglia del 50%+1, concedendosi automaticamente al ballottaggio. Che ci sarà, con Matteo Renzi. Distante 10 punti e tutt’altro che morto, dopo settimane di ‘martellamento’ mediatico. Molti elettori del centrodestra si son messi in fila per votarlo, ridando fiato ad una sfida che comunque andrà a finire sarà un successo. Per il Pd e il centrosinistra tutto.
Il 15% di voti firmato Nichi Vendola farà da ago della bilancia, all’interno di un faccia a faccia che vedrà scontrarsi lo pseudo-vecchio contro lo pseudo-nuovo.
Pier Luigi Bersani è sinceramente una splendida persona. Pulita, preparata, onesta, di sinistra. E’ stato un ottimo Ministro del Governo Prodi, ed un è signor segretario di Partito (visto anche il TIPO di partito, litigioso e condito da 888 anime differenti, che ha alle spalle). Il suo compito, in questi 7 giorni di infinita ma redditizia campagna (sondaggi boom nelle ultime settimane), sarà quello di ‘rassicurare’ l’elettorato di sinistra, quello firmato SEL, che al primo turno ha preferito votare Nichi. Per questo sarebbe gradito un NO immediato all’UDC, senza pensare ad eventuali e probabilmente OBBLIGATORI accorpamenti post-elettorali, perché per governare in Parlamento bisognerà comunque avere la maggioranza, che al momento Pd+Sel NON possono garantire. Ne’ a Bersani, ne’ a Renzi, che ovviamente tace sull’argomento, immaginando chissà quale fantascientifico exploit tra gli elettori del centrodestra.
Pier Luigi Bersani sarà un buon Presidente del Consiglio, perché così andrà a finire, mentre Matteo Renzi sarà una buona pedina da ‘sfruttare’ mediaticamente, attraverso un clamoroso trio, Bersani-Renzi-Vendola, che potrà finalmente ambire alla guida del Paese.
Per la gioia del sempre più ridicolo PDL, ormai imploso e ad un passo dal ritorno in campo dell’eterno Berlusconi, e soprattutto di Beppe Grillo e dei suoi tanti seguaci, che dinanzi a cotanta spontanea, dispendiosa, faticosa, lenta e addirittura ‘pagante’ partecipazione … stanno ancora a rosicà.