OUTING – FIDANZATI per sbaglio: ovvero quando anche il film ti sbaglia il termine

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OUTING: Col nome di outing il movimento di liberazione omosessuale statunitense ha indicato la pratica politica di rivelare pubblicamente l’omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali. Ergo – io dico che TU sei omosessuale
COMING OUT: Nel mondo LGBT l’espressione coming out è usata per indicare la decisione di dichiarare apertamente la propria omosessualità, bisessualità o identità di genere – Ergo – Sono proprio IO a dichiarare la mia omosessualità.
Ora, in questi ultimi anni abbiamo assistito CENTINAIA e CENTINAIA di volte alla storpiatura del termine da parte di politici e pseudo giornalisti, che hanno SPESSO (per non dire SEMPRE) clamorosamente scambiato OUTING per COMING OUT, senza rendersi conto che i due significati sono DECISAMENTE differenti. Perché FARE OUTING è una cosa, e FARE COMING OUT un’altra.
Ma al titolo di un film, questo no, non c’eravamo proprio mai arrivati. Fino ad oggi.
Perché OUTING – FIDANZATI PER SBAGLIO, pellicola diretta da Matteo Vicino e con Nicolas Vaporidis e Andrea Bosco protagonisti, sembrerebbe portare in sala proprio una storia che parla di (finto) COMING OUT, e non di outing, come il titolo vorrebbe far credere. Sbagliando clamorosamente. Ancora una volta, per l’ennesima volta.
Tanto da farmi domandare, tra l’incazzato e l’arrendevole: ma c’è una tossina eterosessuale che VIETA l’apprendimento corretto del doppio termine? No perché qui c’è da preoccuparsi. E che cazzo.

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