Shane e Tom sono stati l’uno la metà dell’altro per sei anni.
Hanno convissuto, comprato una casa, e costruito un’azienda. Sognavano il matrimonio ma non ce l’hanno fatta, perché Tom Bridegroom è morto a 29 anni, cadendo da un tetto.
Oggi, esattamente un anno dopo, a raccontare questa triste storia è il compagno, Shane, con un video di 10 minuti che sta girando il mondo.
It could happen to you il titolo, perché davvero può capitare ad ognuno di noi.
Oggi sei felice, innamorato, e domani cadi dal tetto, dalle scale, e muori.
Lasciando colui che ami e che volevi sposare in balia degli eventi. Perché legalmente noi non esistiamo. Non esistiamo come coppia, come famiglia. E Shane ne è la prova vivente.
I genitori di Tom non avevano mai accettato la sua omosessualità. Dopo la morte del figlio hanno preteso che il suo corpo fosse sepolto nell’Indiana, Stato dal quale Tom era fuggito.
Shane non ha potuto partecipare ai funerali, ha dovuto restituire i suoi oggetti personali alla madre, che li aveva richiesti, e ha potuto rivedere l’amato solo di nascosto, dopo la morte, visitando la sua tomba.

“Se io e Tom avessimo avuto il diritto di sposarci, molte cose sarebbero state diverse. Ho bisogno di combattere per ciò che ritengo giusto e forse tutto questo è accaduto per aprirmi gli occhi. Non aspettate che sia troppo tardi. Combattete per i vostri diritti“, urla in lacrime Shane.
Nella speranza che quelle semplici ma fondamentali parole, “combattete per i vostri diritti“, rimbombano all’infinito nelle teste pensanti di migliaia di omosessuali.
Perché tutto questo può davvero capitare ad ognuno di noi. Perché è già capitato, sta capitando, e purtroppo ricapiterà.