3.849.000 spettatori, share 13.59%. Il pubblico medio di Rai1 boccia Mine Vaganti di Ozpetek. Nessuna sorpresa, purtroppo.

Il tempo spesso ‘aiuta’ alcuni film a crescere, maturare, migliorare.
Un po’ come il vino, ci sono pellicole che prendono il volo con il passare degli anni. Inspiegabilmente, il più delle volte. Anche se in realtà, nella maggior parte dei casi, non è tanto il film ad esser realmente maturato quanto l’occhio dello spettatore, più attento e probabilmente portato a ‘ricevere’ certi argomenti. Non so in quale delle due opzioni rientri il sottoscritto, ma ieri sera ho letteralmente amato un film che avevo ‘solo’ apprezzato in passato, nel 2010, quando uscì in sala, ovvero Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek.
Due anni fa mi fermai ad un ‘7+’ per l’ottavo titolo del regista turco, che mi aveva convinto ma non del tutto, coinvolto ma non eccessivamente, commosso ma con evidenti limiti. Fino alla prima serata televisiva di ieri sera. Con la sua seconda visione Mine Vaganti si è infatti mostrato sotto tutto un alto aspetto. Quasi poetico, per non dire malinconico, ovviamente melodrammatico, divertente e registicamente impeccabile. Nel dover raccontare un’Italia che è regredita nell’accettazione dell’omosessualità, Ozpetek pennella storie, personaggi e problematiche mai così attuali come in questo momento, incrociando passato, presente e visioni felliniane. Recentemente deludente con l’incompiuto Magnifica Presenza (il suo peggior film, escludendo l’inarrivabile Un giorno Perfetto), Ferzan è così riuscito nell’impresa di portare l’omosessualità ‘normale’, semplice e  NON SOLO stereotipata in prima serata, su Rai 1, dando forza e spessore all’importanza del coming out e senza andare incontro ad ignobili censure alla Brokeback Mountain. Un solo bacio gay c’era all’interno del film, e quel bacio è lì rimasto, ad incorniciare un titolo che 2 anni fa trovai interessante ma con riserbo, per ricredermi ieri sera, con sincero ed apprezzato stupore.