E’ il nuovo che avanza.
Tedesco naturalizzato irlandese, 34 anni, esploso tardi, tardissimo, grazie al Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.
Da allora Hollywood se n’è giustamente innamorata.
Perché Michael Fassbender è un mostro di bravura.
Il 2011 è stato l’anno della sua consacrazione. Prima l’ottimo X-Men – L’inizio, poi il non esaltante A Dangerous Method di David Cronenberg, Knockout – Resa dei conti di Steven Soderbergh, tra poche settimane in sala, e ora lui, Shame, film che l’ha visto meritatamente trionfare al Festival di Venezia.
Secondo titolo di Steve McQueen, dopo il magnifico Hunger, sempre con Fassbender protagonista e vergognosamente mai visto in Italia, Shame è uno di quei film che dividono. Tanto la critica quanto il pubblico.
Al sottoscritto è piaciuto tantissimo, giusto per prendere immediatamente posizione.
Conturbante, provocatorio, sensuale, minaccioso, con Michael Fassbender e il suo uccello protagonisti assoluti.
Al loro fianco colei che venero da quando ho incrociato An Education, ovvero Carey Mulligan, nel 2011 protagonista di quel capolavoro incompreso che è stato Never Let Me Go.
Da oggi in sala, Shame merita di esser visto, anche se non soprattutto per lui, Michael Fassbender (qui da me già mostrato nudo), innegabilmente attore dell’anno e del momento.
Con un batacchio a grandezza di Oscar da premiare il prima possibile, e un servizio fotografico su Interview Magazine da ammirare.
Perché anche se vestito, il buon Fassbender, merita applausi.