Se Giuseppe D’Avanzo era solo ‘la penna che odiava il Cav’…

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Un titolo, per descrivere un’intera linea editoriale. Questa la pagina on line de Il Giornale che sabato pomeriggio ha annunciato l’incredibile morte del più grande giornalista su piazza, Giuseppe D’Avanzo. Stroncato in bicicletta, e diventato ‘la penna che ODIAVA il Cav’ per i tanti che in questi ultimi anni hanno provato a rispedire al mittente gli inattaccabili suoi pezzi giornalistici, ancora oggi etichettati come ‘gossip su Berlusconi‘. Perché nella folle Italia berlusconiana di quest’ultimo ventennio chi scrive CONTRO il CAPO lo fa solo e soltanto per ODIO, per invidia, e non per pura inchiesta giornalistica. ODIO, lo chiamano loro, in realtà per anni incapaci di rispondere SERIAMENTE ai suoi pezzi, alla sua penna, alle sue ormai leggendarie DIECI DOMANDE. Sabato pomeriggio se n’è andato il MITO D’Avanzo, la cui intera carriera è stata incredibilmente descritta da Il Giornale come semplice ‘odio nei confronti del Cav‘, mentre ancora oggi restano tra noi ‘giornalisti’ come Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro. E poi dicono che la vita, a volte, non sia incredibilmente stronza…

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