Anche Lindsay Lohan a favore del matrimonio gay con la campagna NOH8

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Un nastro adesivo sulla bocca, e un rossetto in mano, con cui scrivere su un muro. Stranamente NON è una nuova Lindsay Lohan in versione TEPPISTA quella che vediamo oggi, bensì una Lohan PRO MATRIMONI GAY, prestatasi all’obiettivo di Adam Bouska per la campagna NOH8, protesta silenziosa nata nel 2008 contro il referendum tenutosi in California il 4 novembre 2008 in cui si chiedeva l’abolizione del diritto al matrimonio per coppie omosessuali. A dire SI’ in passato alla campagna, che ovviamente prosegue, anche i Tokyo Hotel, Peter Wentz e Kim Kardashian, per una battaglia, quella del matrimonio tra persone dello stesso sesso, che si fa sempre più accesa e partecipata. Perché dopo la caduta del ‘MURO DI NEW YORK’ la corsa alla Casa Bianca secondo molti si giocherà proprio sui diritti degli omosessuali, con Obama finalmente in prima fila e una possibile ‘avversaria’ da brividi. Perché a correre tra i Repubblicani ci sarà anche lei, Michele Bachmann, deputata del Minnesota, madre di 28 figli (23 adottati) e autentica oppositrice dei diritti gay. Perché a suo dire l’omosessualità sarebbe un DISORDINE SESSUALE. Queste le sue prime parole quando i matrimoni gay di New York sono finalmente diventati LEGGE: Quando ho sentito la notizia sulla mia stazione radio locale cristiana Minneapolis-St. Paul ne sono uscita  letteralmente devastata. Subito dopo ho fatto una passeggiata e sono andata a pregare, mi sono detta: ‘Signore, cosa vuoi che io faccia nello stato del Minnesota?’. E’ proprio attraverso la preghiera che ho capito che era necessario introdurre l’emendamento contro il matrimonio gay in Minnesota“. Questa PAZZA potrebbe quindi diventare il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Affinché ciò non accada, preghiamo. Continuando a lottare affinché i nostri insindacabili DIRITTI ci vengano finalmente riconosciuti, una volta per tutte…

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