Costretta ad esibirsi per lanciare Famme Fatale, Britney Spears sta probabilmente vivendo una settimana da incubo. Prima il mini concerto di Las Vegas, dove andrà a svernà tra 10 anni,  ed ora Good Morning America, seguitissimo ‘Mattino Cinque’ in salsa statunitense, ma con i controcazzi. Due esibizioni in 48 ore, roba da record dei record per la Sora Britney, chiamata a smetterla de grattasse la patonza sul divano de casa. E cosa si sono ritrovati davanti gli americani al risveglio? Una trentenne dai movimenti di una novantasettenne, incapace di andare oltre quattro saltelli quattro. Ora, il sottoscritto non è mai stato un brittarolo, e non credo di svelare un segreto di Fatima. Ma ho sempre seguito la Sora Britney, MAI celebre per la sua voce bensì per il playback, che tra 10 anni prenderà il suo nome in suo onore, e soprattutto per le performance. D’altronde la Spears non è MAI stata e non sarà mai una cantante. E’ un fantastico prodotto commerciale, una macchina da soldi, costruita ad arte, fondata sul ‘personaggio’ e sulle capacità di quel personaggio di ‘esibirsi’ in pubblico. La Britney di un tempo sul palco era una ‘furia’ smignotteggiante. Quella di oggi è purtroppo una mignottella coatta e furiosa,  perché incapace di tornare quella di un tempo, che oggi non esiste più. Britney mia, hai partorito un ottimo cd, ma promuovilo in altro modo. Perché vederti così, appesantita e impalata, è davvero triste.