In 29 anni di vita è la seconda volta che lo passo da ‘fidanzato’.
Nel primo caso non c’era amore, ma solo affetto, mentre in questa seconda occasione l’amore c’è, come mai avrei potuto credere.
La giornata, maledettamente commerciale, rimane quello che è, ovvero un fastidioso ‘festeggiamento obbligatorio’ per coppie e fidanzatini, che io con forza continuo a detestare e a schivare, anche perché appoggiato dalla mia dolce metà, che la odia forse ancor più del sottoscritto. Paradossalmente stiamo passando questo San Valentino distanti centinaia di chilometri, come se fosse un giorno qualsiasi, perché effettivamente E’ un giorno come un altro. D’altronde ci sono 365 giorni l’anno per dimostrare cosa si prova alla persona amata, per farle un regalo, darle un bacio, un abbraccio, o anche solo seguirla in un’altra città. Ed è quello che forse farò io, a breve.
Perché Roma è Roma, è la mia città, ci sono nato e cresciuto, ma viverci una vita intera senza lui sarebbe sopravvivere, sforzarsi di dimenticare, rimettere in sesto il cuore e appellarsi alla fortuna. Per questo c’è Milano dietro l’angolo, la nebbia, la madunnina, i panzerotti di Luini, le froce meneghine, un’altra casa, altri amici. Perché voglio che San Valentino continui ad essere ‘tutti i giorni’, e non settimanale, bimestrale o mensile, per non dire annuale. Perché se c’era anche solo UN motivo per andarmene dalla mia città, credo di averlo finalmente trovato.