Pezzo SHOCK su Libero a firma Nicholas Farrell

Condividi

Consiglio a mio figlio Winston: meglio essere gay piuttosto che comunista
Di Nicholas Farrell

Caro Francesco Winston, tu sei il mio unico figlio maschio e ti amo da morire. Hai cinque anni ormai, e tre sorelle, e sei mancino con un sinistro alla Maradona. (…) io, tuo padre, ti dico questo: “Ti prego, figlio mio, non diventare gay”.
Ti dico questo perché in questi giorni il Presidente del Consiglio, cioè quella persona che in Italia comanda, ha detto “meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”. Cioè: meglio essere donnaiolo che finocchio insomma. Tu non sai chi sia Berlusconi; io sì, invece. L’ho incontrato una volta (..) e ti dico solo questo: è un tipo geniale e simpatico ma rimane odiato da gente bigotta e ipocrita.
(..) io sono d’accordo con questo Berlusconi, detto il Cavaliere o Silvio il Magnifico, come sarebbe d’accordo ne sono convinto qualsiasi altro genitore normale.
Cioè: meglio un figlio eterosessuale che omosessuale . Ma la parola “gay”, ovvero “frocio” o finocchio”, che vuole dire? Tu non lo sai. Neanche io, in fondo. Ma cerco di spiegartela lo stesso.
Vuol dire in parole povere un uomo che “va”, chissà perché, con un altro uomo. Io invece vado solo con le donne. Sì, ok, e lo sanno tutti ormai, una volta, una volta sola, sono andato, nel mio periodo blu, con un uomo travestito da donna ma ero convinto, ti giuro, che si trattasse di una donna. (…)
Io sono maschio come te, e ti amo tanto. Ma non sono gay. Il nostro rapporto emotivo è tutto in regola. Ma esistono maschi (e anche certi preti) che sono gay, cioè che hanno rapporti sessuali con altri uomini. (…) Non sono necessariamente d’accordo con tua mamma, una romagnola doc e feroce credente praticante, che rimane convinta che l’omosessualità sia un peccato. Ho conosciuto tanti gay. Non mi creano tanti problemi. Anzi. basta che si tengano alla larga da me fisicamente.
Gay si nasce, o si diventa? Gay si diventa, nel mio parere. Ed io, caro Francesco Winston, da etero come sono messo? Non bene purtroppo.
Non perché da inglese, ho nel mio dna delle tendenze gay come vuole la leggenda metropolitana, ma perché mi rendo conto di una cosa: non sono un genitore normale. Ad esempio, da agnostico devoto credo ai valori forti di una volta e in una netta differenza fra il bene e il male, i genitori “normali” di oggi, no.
Loro sono cresciuti sotto il regime mediatico-giudiziario-educativo italiano di color rosso, e di conseguenza per loro, come per Santoro&Friends, solo Berlusconi fa male. Va bene il clandestino, il burka, il sussidio statale, il delinquente, il vu’ compra, il fannullone.
(…)
Un giorno, forse, capirai certe cose. Ti dico solo questo. Peggio essere “comunista” che gay. Se diventi comunista ti ammazzo sul serio. La parola “comunista” comprende anche il suo figliastro, “L’Italia dei valori”. Ma questo partito non ha valori, solo disvalori.
L’altro giorno, soffocato come sei da tutte queste femmine in casa, hai detto alla mamma: “voglio essere una donna”. No, figlio mio, no. Devi gridare, in cima all’albero, come ha gridato quel soggetto nel capolavoro di Fellini, “l’amarcord”: “voglio una donna.”
Di Nicholas Farrell.
———————-
E dopo il capolavoro della Rizzoli, ci mancava quello di Farrell, condannato nel 2005 a 4 mesi di carcere (coperti ovviamente da indulto) e a 25,000 euro di multa per aver definito Simona Pari e Simona Torretta, rapite in Iraq nel 2005, “viscidi insetti di fogna, complici dei terroristi“. 
Evviva il giornalismo italiano. Evviva.  

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy