Due anni dopo l’applaudito ed apprezzato The Last Emperor, dedicato al nostro Valentino, ecco arrivare un altro documentario con protagonista uno degli stilisti più amati ed influenti degli ultimi 50 anni, Yves Saint Laurent.
Diretto da Pierre Thoretton, Yves Saint Laurent – L’Amour Fou, approdato oggi al Festival Internazionale del Film di Roma, sorprende perché assolutamente inusuale nel raccontare la leggendaria figura del compianto stilista francese. Quella portata in sala da Thoretton è una dolce fotografia che riprende mezzo secolo di ininterrotta attività, concentrandosi non sullo ’stilista’, bensì sull’artista Yves Saint Laurent.
Raccontato attraverso gli occhi innamorati di Pierre Bergé, compagno di una vita e socio d’affati di Saint Laurent, L’Amour Fou ci mostra le debolezze, le paure e la solitudine di Yves, erede di Dior ed apprezzato stilista dall’età di 20 anni, quando conobbe Bergé, presentandoci un personaggio timido, riservato, educato ed innamorato della bellezza, racchiusa nella sua strabordante casa museo, ricca di quadri, statue ed opere d’arte provenienti da ogni parte del mondo. Oggetti messi all’asta da Pierre Bergé, una volta morto Saint Laurent, in quella che lo scorso anno è stata ribattezzata la ‘collezione del secolo’, con 733 pezzi battuti per circa 310 milioni di euro.
Pierre Thoretton ci porta per mano tra i ricordi di Yves, concentrando la propria attenzione sulla ‘bellezza’ che continuamente lo circondava, attraverso i racconti di Pierre Bergé, amore di un’intera esistenza, sempre al suo fianco, tra litigi ed incomprensioni, tra rehab e successi. La gloria è stata la sua rovina, ricorda un emozionato Pierre, figura chiave per il movimento glbtq francese degli ultimi 20 anni ed autentico punto di riferimento per Saint Laurent. Conosciutisi nel 58, ad una cena, non si sono praticamente mai separati, a parte brevi momenti di crisi, amandosi e rispettandosi per mezzo secolo.
Andando ‘oltre’ il semplice documentario commemorativo, Thoretton realizza un vero e proprio film, particolarmente scarno, delicato, silenzioso e malinconico, come colui che va a omaggiare e ricordare, attraverso un commovente inizio, in cui vediamo un anziano Yves Saint Laurent che, dopo 50 anni di trionfi, dice addio al mondo della moda, perché ormai in mano a ‘commercianti’, per poi trovarcelo in una bara, al suo funerale, a cui partecipò incredula la Francia intera. Perché con la morte di Yves Saint Laurent, dice con forza Thoretton, il mondo non ha perso solo uno ’stilista’, ma un pezzo di 900.
Voto: 7+