Festival Internazionale del film di Roma
Quartier Lointain
Recensione in Anteprima
Postato DA ME anche QUI, su CINEBLOG
Due anni dopo il premiato ed applaudito Irina Palm, torna Sam Garbarski con un titolo a cui oggi è stato affidato il compito di aprire il Concorso della Sezione Alice nella Città al Festival Internazionale del film di Roma. Tratto dal romanzo a fumetti di Jirò Taniguchi, arrivato in Italia con il titolo In una lontana città, Quartier Lontain affascina e incuriosisce, attraverso una storia visionaria nell’anima, con sogni, universi paralleli e realtà che si incrociano. Facendo tornare un cinquantenne nel proprio corpo di adolescente, il film di Garbarski prova a rispondere alla domanda che il cinema tante volte si è posto, ovvero: si può cambiare il passato rivivendolo?
Omaggiando il mondo dei fumetti, da cui è tratto, Quartier Lointain stupisce per la delicatezza, per il tatto con cui tratta un tema così abusato, alternando sorrisi a momenti toccanti e commoventi, riportandoci in un’epoca, quella dei magnifici anni 60, capace di segnare la vita del protagonista, a causa della fuga improvvisa, inattesa e inspiegabile del padre. Tornato incredibilmente in quegli anni, e nei suoi panni da 14enne, Thomas ha la possibilità di ’salvare’ la propria esistenza, mai ripresasi del tutto da quel maledetto ‘evento’, prima che sia troppo tardi…
Due anni fa Irina Palm ha conquistato un po’ tutti, affascinando tanto la critica quanto il pubblico. C’era quindi particolare attesa per il ritorno in sala di Sam Garbarski, chiamato a riadattare per il cinema la graphic novel di Jirò Taniguchi. Regalandoci un inizio a tinte ‘mistery’, Garbarski ha il merito di introdurci con garbo nel mondo di Thomas, cinquantenne, autore di fumetti, con moglie e due figli che praticamente non hanno mai espresso i propri sentimenti nei suoi confronti, e un passato che non ha mai smesso di tormentarlo.
Prendendo il treno sbagliato per tornare a Parigi, Thomas si ritrova nella città della propria infanzia, che da oltre 20 anni non visitava. Colto da un misterioso malore davanti alla tomba della madre, Thomas si risveglia nei propri panni, ma all’età di 14 anni! Gli anni 60 sono incredibilmente tornati e suo padre non li ha ancora abbandonati, con il giorno dell’inattesa fuga che inesorabilmente si avvicina. Thomas, 50 enne nel cervello e nelle esperienze passate, ha così l’opportunità di cambiare il proprio passato, e conseguentemente il proprio futuro, che non è altro che l’attuale presente, per il ‘vero’ Thomas.
Giocando con la linea temporale, che porta il ‘giovane Thomas’ a conoscere non solo il proprio domani, ma anche quello di amici e parenti, Sam Garbarski riesce perfettamente a raccontare una storia dalla profonda inquietudine, grazie anche ad un trio d’attori, composto dall’insoddisfatto Pascal Greggory, da una splendida e inappagata Alexandra Maria Lara, e da un intenso Léo Legrand, perfettamente a loro agio nella tanto semplice quanto articolata storia.
Forse a tratti eccessivaente ‘lento’, nel raccontarsi e nel raccontare, e in certi momenti quasi poetico, Quartier Lointain, che verrà distribuito in Italia dalla BIM, si fa ammirare nella sua complessa e delicata semplicità, riuscendo a trasmettere perfettamente il dolore e l’inquietudine che attanagliano il protagonista attraverso dei semplici gesti, come un abbraccio materno o un apparentemente banale sorriso, conquistando così lo spettatore. Imperfetto, ma elegante.
Voto: 6,5