“Troppi giovani gay, ragazzi spaventati come lo ero io qualche anno fa, sono vittima del bullismo e decidono di togliersi la vita: a tutti loro voglio dire che le cose andranno meglio. Lo so perché io ci sono passato”.
“Stasera voglio rivolgermi a loro, in ogni scuola o istituto, in ogni parte di questo paese: so che le risate sembrano insopportabili, so che le persone della vostra famiglia o a scuola non vi capiscono e magari a volte vi fanno del male, ma voglio che sappiate che le cose miglioreranno”. “Mi aspettarono fuori da scuola, mi dissero che ero un frocio, e che quindi dovevo morire e andare all’inferno, il posto a cui appartenevo”.
“Non l’ho mai raccontato a nessuno, fino a stasera, nemmeno alla mia famiglia, a mio marito, a nessuno. Ma la notizia di questi suicidi mi ha smosso qualcosa dentro, e non mi interessa se ci saranno delle ripercussioni politiche per questo racconto. Questa storia non è per gli adulti, è per quei ragazzi che forse in questo momento stanno pensando di impiccarsi o riempirsi di pillole. Dovete sapere che c’è molto di più: sì, la scuola è stata difficile, il coming out è stato doloroso, ma datevi la possibilità di vedere quanta vita, una vita migliore, avete di fronte. E andrà meglio: uscirete da quella famiglia che non vi accetta, alla fine della scuola non dovrete avere più nulla a che fare con quegli stronzi, se non volete. Vi farete nuovi amici che vi capiranno e la vita migliorerà immensamente”. “Il bullismo e la violenza devono finire. Le nostre scuole devono essere un posto sicuro per crescere. Non è accettabile che un ragazzo non si senta amato o senta di non valere nulla”. “Ragazzi, avrete una vita piena di ricordi meravigliosi, se solo vi darete la possibilità e il tempo di viverli“.
A raccontare la propria dolorosa esperienza è Joel Burns, consigliere della città di Fort Worth, in Texas, 41 anni, omosessuale dichiarato.
Joel martedì scorso ha preso la parola, durante una riunione del consiglio cittadino, e ha commosso tutti, finendo il propro discorso tra le lacrime.
Non solo l’America, non solo la rete, ma tutti, tutti davvero, finendo sui più importanti tg statunitensi. Vedremo mai un servizio a lui dedicato in QUALSIASI dei tg nostrani? Probabilmente no, d’altronde ci sono quei 5 minuti da dedicare al meteo che valgono molto di più di un appello tanto accorato e commovente, quanto necessario e veritiero.