Il coming out per un omosessuale è qualcosa di fondamentale.
E’ il momento della definitiva consapevolezza e accettazione, è il momento in cui finalmente si smette di essere ALTRO, per cominciare finalmente ad essere se stessi. E’ il momento in cui un omosessuale alza la testa e finalmente capisce che è pronto ad affrontare il mondo e la vita per quello che sono, senza paura, vergogna, incertezze. Senza timore di essere ‘scoperto’, senza più dover mentire o nascondersi agli occhi degli altri. E’ il momento in cui ci si libera di una verità per troppo tempo taciuta e nascosta, agli amici, ai parenti, ai propri genitori o anche agli sconosciuti che quotidianamente ti incrociano per strada. E’ il momento della maturità, difficile, questo è indubbio, ma necessario.
Oggi, 11 ottobre, è il National Coming Out Day, festa nata dalla marcia di un milione di persone a Washington nel 1987. Uomini, donne e bambini che scesero in strada per chiedere al governo la tutela del mondo glbtq.
Una festa, celebrata non solo negli Usa ma anche in Inghilterra, Svizzera, Germania, Canada, Croazia, Polonia e Olanda, che nelle scuole americane viene vissuta parlando dei problemi legati all’accettazione dell’omosessualità. Fantascienza per la piccola, bigotta e cattolica Italia, dove l’argomento “omosessualità” nelle scuole non viene neanche lontanamente toccato, contribuendo così a far crescere generazioni di omosessuali terrorizzati dalla propria sessualità e impauriti dal dichiararsi gay.
Oggi, 11 ottobre, ma anche in qualsiasi altro giorno dell’anno, nel caso in cui voi siate pronti, non tentennate, non abbiate timore, fatevi avanti e tirate fuori la voce.
Buon coming out.
Oggi, 11 ottobre, ma anche in qualsiasi altro giorno dell’anno, nel caso in cui voi siate pronti, non tentennate, non abbiate timore, fatevi avanti e tirate fuori la voce.
Buon coming out.