L’ultimo abbraccio, l’ennesimo bacio, un sorriso, una carezza tra i capelli, un paio di occhiali scuri che pesantemente ricade sul tuo volto, il rumore del trolley trascinato via con forza, l’imbarco sempre più affollato, fino a farti sparire tra la gente.
Sei partito.
Esattamente due mesi dopo averti conosciuto, sei partito.
Sapevo fin dall’inizio che l’11 ottobre saresti volato via, destinazione Londra, ma mai avrei pensato, due mesi fa, di ritrovarmi in queste condizioni.
Sono stati 60 giorni praticamente perfetti. Mai un litigio, una discussione, mai un incomprensione. Solo sorrisi, tanti sorrisi, riusciti nell’impresa di far sciogliere un cuore apparentemente di ghiaccio come il mio, facendolo totalmente tuo.
Anche Roma oggi ha pianto la tua partenza, sorprendendoci con una giornata grigia e uggiosa, in linea con il mio umore, felice per i tuoi programmi ma distrutto da come questi abbiano incasinato i miei, diventati poi ‘nostri’.
In queste otto settimane non siamo mai stati lontani per più di un giorno, mentre ora lo saremo per svariati mesi, e sarà dura, durissima, anche perché potranno essere 3, 6 o chissà quanti ancora.
Riusciremo a sopportarlo, a resistere alle tentazioni, a non dimenticare quanto siamo stati bene e a ricordarci i tanti momenti passati insieme?
Assolutamente sì. Ci riusciremo. Ne sono sicuro.
Tra 30 giorni ESATTI sono a Londra da te.
Aspettami.