Cattivissimo Me
Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 15 ottobre
Un anno dopo la sorpresa Piovono Polpette eccone arrivarne un’altra, fuori dal duopolio Dreamworks/Pixar ma non per questo non meritevole di attenzione, Cattivissimo Me. A tentare la strada dell’animazione, questa volta, la Universal, pronta a cavalcare il genere dopo essersi affidata ad un produttore Re Mida come Chris Meledandri, scippato alla Fox, dove in 13 anni aveva dato vita a titoli di successo come Ortone e il Mondo dei Chi, Robot e soprattutto la redditizia saga de L’era Glaciale. Passato alla concorrenza Meledandri ha subito partorito un titolo di successo, capace di sbancare il botteghino americano, tanto da meritarsi immediatamente un annunciato sequel.
Divertente, a tratti dark, emozionante, irriverente e trascinato da una serie di personaggi già diventati dei ‘classici’, Cattivissimo Me stupisce, tanto dal punto di vista dell’animazione, sicuramente promossa per essere una ‘prima volta’, quanto nello sviluppo della trama, semplice ma costruita su un castello di emozioni che crescono, minuto dopo minuto, fino ad arrivare ad una degna e piacevole conclusione, sicuramente non impreziosita da un 3D che, escluse poche scene, può tranquillamente essere evitato.
In un mondo terrorizzato dal misterioso furto di una Piramide, vivono decine e decine di super cattivi, in costante competizione e pronti a sfidarsi a vicenda, in modo da far proprio lo scettro di ‘cattivissimo’. Tra questi, in un ridente quartiere fuori città, c’è l’apparentemente perfido Gru! Aiutato da un esercito di piccoli ’schiavetti gialli’, chiamati Minion, Gru progetta il più criminale colpo di tutti i tempi, ovvero rubare la Luna! Per riuscire a realizzarlo, però, Gru dovrà escogitare un piano tanto diabolico quanto politically uncorrect, ovvero ‘utilizzare’ tre piccole orfanelle, Margo, Edith ed Agnes. Peccato che giorno dopo giorno, con il piano sempre più vicino alla sua degna conclusione, il cuore di Gru inaspettatamente si apra, lasciando emergere un inatteso lato, decisamente poco ‘cattivissimo’…
In principio ci fu la Pixar, poi la Dreamworks, poi la Fox, con la Blue Sky de L’era Glaciale, fino al riuscito esperimento Sony di Piovono Polpette. Da oggi, nell’enorme e ricchissimo mercato del mondo dell’animazione digitale c’è entrata anche la Universal, facendo centro. Senza fare inutili e inopportuni paragoni con i colossi della categoria, ovvero i geni della Pixar e le macchine da guerra della Dreamworks, in casa Universal sono comunque riusciti a dar vita ad un riuscito e piacevole ‘esordio’.
Diretto da Chris Renaud, candidato all’Oscar per il corto animato No Time for Nuts e nella squadra animata di Ortone e degli ultimi due Ice Age, e da Pierre Coffin, Cattivissimo Me prende a piene mani dai classici animati dagli ultimi anni, mischiando la comicità ’spicciola’ tipica della Dreamworks con le tipiche emozioni suscitate dai maghi della Pixar, senza dimenticare quanto costruito da Meledandri e Renaud in casa Fox con l’Era Glaciale, sia dal punto di vista animato che di scrittura, finendo così per ritrovarsi tra le mani un prodotto perfetto sia per i più piccoli, portati a spasso su un ottovolante di trovate e di gag più o meno riuscite, che per i più grandi, colpiti e affondati da una serie di personaggi ben delineati.
Inizialmente apparentemente ’stanco’, Despicable Me cresce con il passare dei minuti, grazie ad una script che fa letteralmente maturare i suoi protagonisti, indubbiamente ben tratteggiati. Se il ‘cattivissimo’ Gru ben presto svelerà un cuore d’oro, tra ricordi d’infanzia e geniali ‘idee luminose’, a conquistare sono le tre piccole dolci orfanelle, che a tratti ricordano l’indimenticata Boo di Monsters & Co, affiancate dai fantastici ed adorabili Minion, veri mattatori della pellicola. Inciampando su Vector, nemesi di Gru che entra ed esce all’interno della trama senza troppa convinzione, Renaud e Coffin riescono invece a disegnare splendidamente due figure femminili apparentemente di contorno, ma convincenti in tutto il loro cinismo, ovvero la mamma di Gru e la fantastica Signorina Hattie. Meno spassoso, citazionista e divertente rispetto ai tanti film d’animazione visti negli ultimi anni al cinema, Cattivissimo Me conquista perché capace di emozionare, a sorpresa, senza mai risultare noioso.
Tralasciando il doppiaggio di Max Giusti, sinceramente insufficiente, soprattutto se paragonato all’originale, affidato all’irresistibile Steve Carell, il film si affida ad una terza dimensione solo a tratti convincente, tanto da farsi vedere molto probabilmente anche nel vecchio formato 2D. In un mondo animato sempre più competitivo e combattivo, in conclusione, il futuro sembra essere più che roseo, anche perché ad Hollywood, se si vuol parlare di progetti originali ed innovativi, solo a quel mondo ormai sembra che ci si possa rivolgere.
Voto: 7