Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 8 ottobre
Con circa 15 mesi di anticipo rispetto al previsto Ethan Hunt è tornato in sala, con un nuovo nome, Roy Miller, e lo stesso volto, Tom Cruise. Peccato che Innocenti Bugie non abbia nulla, oltre al protagonista e ad una trama pseudo cospirativa, da spartire con Mission Impossible. Particolarmente atteso, grazie anche alla regia di James Mangold, già visto dietro la macchina da presa degli splendidi Quel Treno per Yuma e Quando l’Amore Brucia l’Anima, senza dimenticare il sottovalutato Cop Land e Ragazze Interrotte, Knight and Day, questo il titolo originale, si affida ad un buon soggetto sviluppato però malamente, finendo così per deludere.
Se la ’strana coppia’ Cameron Diaz/Tom Cruise non entusiasma, scimmiottando duetti indimenticati come quello tra Michael Douglas e Kathleen Turner, è il film stesso a non decollare, a causa di un’azione teoricamente adrenalinica ma sullo schermo poco avvincente, poco accattivante se non addirittura a tratti soporifera. Se l’idea era quella di dar vita ad un nuovo franchise action, misto a commedia, Cruise e Mangold non sono decisamente riusciti nell’impresa.
L’affascinante e misterioso Roy Miller e la bella June Havens si incontrano ‘casualmente’ all’aeroporto. Finiti sullo stesso volo con partenza da Wichita, in Kansas, i due iniziano a conoscersi, fino a quando tutto cambia nel giro di pochi minuti. Corsa in bagno per rinfrescarsi, June, una volta tornata in cabina, si ritrova davanti un’agghiacciante verità. Sono tutti morti, piloti compresi, tranne lei e Roy. Fatto atterrare l’aereo in un campo di grano, la donna viene drogata e addormentata dal sexy Roy, senza sapere chi sia, cosa sia successo in aereo e perché l’FBI sia ora sulle sue tracce. Impaurita ma al tempo stesso eccitata dalla scarica di adrenalina ricevuta, June, dopo essere inizialmente ‘rapita’ e subito dopo rilasciata, si mette così alla caccia dell’uomo, zigzagando tra complotti, sparatorie e viaggi intercontinentali…
Un inizio intrigante, perché completamente avvolto nel mistero, con due attori che si studiano, giocando con sguardi ammiccanti e sorrisi provocanti, fino all’arrivo dell’azione, che rende l’impossibile decisamente possibile. Tom Cruise da 15 anni ormai è Ethan Hunt. Vederlo in un film d’azione, indossando altri panni, lascia perplessi, soprattutto se il personaggio interpretato è maledettamente simile a quello che da decenni appassiona i fan di Mission Impossible. Tornato in gran forma, Cruise in questo Innocenti Bugie si ‘prepara’ per il grande ritorno di Hunt, atteso per il Natale del 2011, concedendosi 100 minuti di azione pura, mista ad una commedia a tratti esagerata, finendo così per dar vita ad un Hunt “tarocco” e meno riuscito. Tutto, in Innocenti Bugie, puzza infatti di già visto.
Se Mangold e Patrick O’Neill, sceneggiatore del film, provano a salvare (senza riuscirci) le evidenti falle di sceneggiatura ‘drogando’ i protagonisti, con tanto di presa omaggio a 007, in modo da non dover ‘legare’ i vari passaggi dello script, a non funzionare è proprio il ritmo imposto alla pellicola, frenato da un montaggio particolarmente ’stanco’, da una colonna sonora tutto tranne che incalzante e da una regia che a sorpresa si dimostra inadatta al genere preso in esame. Tom Cruise e Cameron Diaz fanno sicuramente la loro parte, anche se senza mai strafare, ma tra i due non scatta l’alchimia giusta, quella che conquista e convince, facendo così tutto tranne che faville.
Escluse alcune scene, che risultano avvincenti e convincenti, è la trama stessa a prendere troppo alla leggera il genere spionistico preso in esame, abusando del lato ‘commediante’ per giustificare i tanti eccessi e le poche spiegazioni date allo svolgersi della storia, con personaggi malamente delineati e poco strutturati. Considerando le potenzialità iniziali, ovvero un regista capace e preparato e due star di prima grandezza, affiancate tra l’altro da un cast di comprimari di primo livello, si doveva e si poteva fare molto di meglio. Deludente.
Voto: 5