Bersani negli ultimi giorni si è letteralmente risvegliato dal sonno eterno in cui era finito da tempo, proponendo prima la rinascita di un nuovo Ulivo e subito dopo manganellando duro contro questo Governo ridicolo, litigioso e attaccato alla poltrona SOLO e SOLTANTO per salvare il proprio padrone dal carcere. L’ultima uscita del leader del Pd? “Al di là delle denunce di un governo che si denuncia da solo, abbiamo visto in questo agosto terrificante come il secondo tempo del berlusconismo possa far regredire la politica alla fogna”.
Apriti cielo. I manganellatori berlusconiani sono infatti partiti subito all’attacco, con Lupi che ha così replicato: “Bersani evidentemente parla con cognizione di causa. Infatti se c’è qualcuno che in questi anni ha trasformato la politica italiana in una fogna, quella è proprio l’opposizione”; seguito da Cicchitto: “La politica diventa una fogna quando c’è uno come Bersani che, essendo segretario del partito democratico, parla in questo modo”; dal ridicolo Bondi: “se un uomo politico come Bersani giunge a esprimersi con tali sorprendenti parole vuol dire che il Pd ha cessato di esistere politicamente e ha scelto di sopravvivere nell’unico contenitore dell’odio rappresentato dalla galassia di ciò che sopravvive di quella nobile idea della sinistra in cui anch’io ho militato“; ed infine dal vergognoso Capezzone: “Oggi è una giornata nera per la democrazia italiana. Lo dico con dolore: quando Bersani si abbandona a un simile insulto (fogna) contro il partito votato dalla maggioranza degli elettori, non offende tanto e solo noi, ma proprio gli italiani”.
Il PDL, in sostanza, critica l’opposizione e il suo leader perché COLPEVOLI di offenderli gratuitamente e di alzare così i toni dello scontro politico. Della serie VIVA LA FACCIA COME ER CULO, visto che Berlusconi e la sua maggioranza DA SEMPRE fanno un uso quotidiano dell’insulto e della diffamazione. Grazie a Travaglio, a Gomez e a Il Fatto Quotidiano, ecco qui una lunghissima lista degli insulti più famosi di Silvio, REUCCIO del partito dell’amore… de sto cazzo:
“Veltroni è un coglione” (Berlusconi, 3/9/95).
“Veltroni è un miserabile” (Berlusconi, 4/4/2000).
“Giuliano Amato, l’utile idiota che siede a Palazzo Chigi” (Berlusconi, 21/4/2000).
“Prodi? Un leader d’accatto (Berlusconi, 22/2/95).
“La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare di notte” (Berlusconi, 29/9/96).
“Prodi è la maschera dei comunisti” (Berlusconi, 22/5/2003).
“Prodi è un gran bugiardo pericoloso per tutti noi” (Berlusconi, 21/10/2006).
“Prima delle elezioni ho potuto incontrare due sole volte in tv il mio avversario, e con soli due minuti e mezzo per rispondere alle domande del giornalista e alle stronzate che diceva Prodi”. (Berlusconi alla scuola di formazione politica di Forza Italia, 2 luglio 2007).
”Con Prodi a Palazzo Chigi è giusto dire: piove governo ladro” (Berlusconi, 10/4/2008).
“Il centrosinistra? Mentecatti, miserabili alla canna del gas” (Berlusconi, 4/4/2000).
”Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò” (inaugurando la presidenza italiana dell’Unione europea e rispondendo a una domanda del capogruppo socialdemocratico, il tedesco Martin Schulz, sul conflitto d’interessi, 2 luglio 2003).
“Sono in politica perché il Bene prevalga sul Male. Se la sinistra andasse al governo l’esito sarebbe questo: miseria, terrore, morte. Così come avviene ovunque governi il comunismo (Berlusconi, 17/1/2005).
“Lei ha una bella faccia da stronza!” (alla signora riminese Anna Galli, che lo contestava, 24/7/ 2003).
“Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D’Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot” (Berlusconi, 14 dicembre 2005).
“Ho troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse” (discorso di Berlusconi davanti alla Confcommercio il 4/4/2006).
“Il presidente Scalfaro è un serpente, un traditore, un golpista” (Berlusconi, La Stampa, 16/1/95).
“Altro che impeachment! Scalfaro andrebbe processato davanti all’Alta Corte per attentato alla Costituzione. E di noi due chi ha maneggiato fondi neri non sono certo io. D’altra parte, Scalfaro da magistrato ha fatto fucilare una persona invocandone contemporaneamente il perdono cristiano. Bè, l’uomo è questo! Ha instaurato un regime misto di monarchia e aristocrazia” (Berlusconi 18/1/95).
“Io non sono in contrasto con il capo dello Stato, non ne ho nessun motivo, anzi sono un suo sostenitore convinto. Ho con lui un rapporto molto cordiale” (Berlusconi, 28/2/95).
“Ma vaffanculo!” (Berlusconi, accompagnando l’insulto con un gesto della mano, mentre il presidente emerito Scalfaro denuncia in Senato il «servilismo» della politica estera del suo governo nei confronti degli Usa sull’Iraq, 27/9/2002).
“Italia vaffanculo” (Tre eurodeputati leghisti, commentando in aula a Strasburgo l’intevento del presidente Carlo Azeglio Ciampi, 5/7/05).
“Questi signori, che hanno vinto delle elezioni taroccate, hanno arrogantemente messo le mani sulle istituzioni: il presidente della Repubblica è uno di loro” (Berlusconi, riferendosi al presidente, Giorgio Napolitano, 21/10/06).
“I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana… Se fai quel mestiere, devi essere affetto da turbe psichiche” (Berlusconi, The Spectator, 10/9 2003).
“Le nostre tre “I”: inglese, Internet, imprese. Quelle dell’Ulivo: insulto, insulto e insulto” (27/5/2004).