Amore a mille… miglia – Recensione in Anteprima

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Amore a mille… miglia
Recensione in Anteprima
Uscita in sala: 3 settembre

Un anno dopo 500 Giorni Insieme, tanto delizioso quanto sottovalutato, il cinema americano torna finalmente a realizzare una commedia romantica atipica, originale, divertente e indubbiamente piacevole con Going the Distance, diventato per i cinema nostrani Amore a mille… Miglia. Sceneggiato da un esordiente, Geoff LaTulippe, che a breve vedremo all’opera con in Breather: A Zombie’s Lament, prodotto da Diablo Cody, il film porta al cinema una storia d’amore decisamente poco convenzionale per i canoni romantici ‘tipicamente hollywoodiani’.

Sboccata, irriverente, condita da decine e decine di parolacce, divertente e a tratti quasi volgare, ma proprio per questo mostruosamente ‘credibile’, la pellicola di Nanette Burstein, fino ad oggi solo e soltanto documentarista, e con una nomination all’Oscar all’attivo, convince, grazie anche all’aiuto dei due protagonisti, Drew Barrymore e Justin Long, splendidi e folli innamorati tanto nel film quanto nella vita reale.

Un incontro in un pub, una birra, quattro risate e una nottata che si conclude sotto le lenzuola. Mai Erin e Garrett avrebbero potuto immaginare che una serata così si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di ‘concreto’, di ’serio’, uscendo così dai binari della semplice ‘botta e via’. Lei stagista estiva a New York, pronta a tornare a San Francisco per completare gli studi, sognando un giorno di diventare giornalista, lui eterno adolescente e da meno di 24 ore tornato single, con un lavoro che odia e due amici che rasentano l’idiozia più estrema, e per questo irresistibili. Ed invece tra Erin e Garrett scatta qualcosa. Per sei settimane vivono felici, l’uno accanto all’altra, fingendo di non sapere che il giorno che li costringerà a separarsi si fa sempre più vicino, fino all’agognata partenza di lei. Mille miglia separano i due, chiamati ora alla difficile prova del rapporto a distanza, molto più complicato di quanto potessero anche solo lontanamente immaginare…

Gli ingredienti principali ci sono tutti. L’incontro fortuito, l’alchimia esplosiva, la gelosia, gli amici di lui irresistibilmente divertenti, la sorella di lei maniaca delle pulizie, il sesso, da fare, da discutere e da sbeffeggiare, le complicazioni e il tipico momento ‘lacrimuccia’, necessario in ogni commedia romantica che si rispetti. Questo Amore a mille… miglia è però differente dalle tante altre commedie simili viste in sala negli ultimi tempi, perché più ’sincero’, più di ‘pancia’, più fuori di testa e proprio per questo motivo più ‘reale’.

Portando in sala un’idea in realtà semplicissima, che milioni di persone in tutto il mondo vivranno giorno dopo giorno sulla propria pelle, ovvero quella di una storia a distanza tra un uomo e una donna talmente innamorati l’uno dell’altra da sopportare le evidenti difficoltà nel mantenere vivo il rapporto, Nanette Burstein è riuscita a rendere il tutto incredibilmente frizzante, grazie anche a dei personaggi comprimari finalmente simpatici, a delle trovate esilaranti, una su tutte gli ‘accompagnamenti musicali’, a due protagonisti in perfetta sintonia, anche perché realmente fidanzati nella vita di tutti i giorni, e ad una sceneggiatura scorrevole e coinvolgente, condita da dialoghi esplosivi, mai banale e spesso forzatamente eccessiva, tanto da ricordare a tratti il Kevin James dei tempi migliori.

Tralasciando alcuni momenti morti, ed un finale con forse troppi ‘finali’, Amore a mille… miglia conferma la capacità della Barrymore nel cogliere dal mazzo le sceneggiature giuste, tanto da averla trasformata negli ultimi 15 anni di carriera in una vera e propria sicurezza nel mondo della ‘commedia sentimentale’. La sua Erin, che parla di sesso orale in ambito femminile con la sorella, interpretata da una bella, iper-protettiva ed esilarante Christina Applegate, e si lascia andare ad una lunga telefonata erotica con il proprio fidanzato, masturbandosi sotto le coperte, lascia il segno, portando così in sala l’immagine di una donna sessualmente esplicita e sboccata esattamente come la controparte maschile, per una volta ‘arrapata’ quanto l’altra metà della mela.

Ciò che ne viene fuori è un quadro mostruosamente veritiero, nel sapersi relazionare, nelle difficoltà che si incontrano nel mantenere un rapporto a distanza e nelle scelte che questo conseguentemente obbligherà i due piccioncini di turno a fare, tra una risata e un pugno nello stomaco, ovvero come solo le commedie romantiche più riuscite, come questa, sanno fare… sorprendente.

Voto: 7

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