“Si tratta di uno spot ironico giocato sugli stereotipi e sui pregiudizi più comuni. Uno spot che vuole dare in modo semplice anche un messaggio contro l’omologazione. L’immagine del ragazzo gay che guarda quasi annichilito la televisione e che non ricorda l’appuntamento del Pride, fino a quando un personaggio amatissimo dalla comunità gay non glielo ricorda, vuole ‘scuotere le coscienze’ e parlare proprio ai milioni di omosessuali e transessuali italiani che non ci ‘mettono la faccia”.
Tutto ciò, da quella CAGATA incommensurabile, l’hanno praticamente DEDOTTO solo loro. Della serie “W l’associazionismo glbtq che SA FARSI CAPIRE“.
Dico solo questo.
3 luglio. Con enorme dispiacere, TUTTI AL MARE.