Recensione in Anteprima
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Uscita in sala: BOH
Il 9 settembre del 2009 nei cinema americani usciva 9, film d’animazione apocalittico diretto da Shane Acker e prodotto nientepopodimenochè da Tim Burton e dal russo Timur Bekmambetov. Affascinato dal corto del 2009 dello stesso Acker, candidato all’Oscar nella categoria miglior cortometraggio d’animazione, Burton ha così voluto portare l’originale, cupa, fantasiosa e ‘burtoniana’ storia in sala, conquistando tanto la critica quanto il botteghino, con 50 milioni di dollari raccolti in giro per il mondo, Italia esclusa. A quasi un anno dall’approdo nelle sale statunitensi, infatti, il film qui da noi ancora non si è visto. Inizialmente programmato per uscire ad aprile, è stato misteriosamente fatto slittare a data da destinarsi.
La speranza è che in casa Universal Italia riescano a trovare un buco per questo gioiellino animato, capace di portarci in un futuro post-apocalittico privo di umani, estinti a causa delle macchine ed ora affidato al coraggio di 9 ‘pupazzi’ di pezza viventi, chiamati a salvare il pianeta. Senza toccare vette particolarmente elevate dal punto di vista dell’animazione, Acker realizza un godibilissimo lungometraggio, ricco di spunti e graficamente interessante, cupo e al tempo stesso pieno di speranze…
Quando 9 prende vita, si ritrova in un mondo post-apocalittico, privo di vita, cadente, malinconico e al tempo stesso inquietante. Tutti gli umani se ne sono adanti ed è solo per un colpo di fortuna che 9 si imbatte in un piccolo gruppo di suoi simili, in cerca di rifugio da alcune spaventose macchine che vagano per il pianeta, anche loro prossime all’estinzione. Nonostante sia l’ultimo arrivato del gruppo, 9 convince gli altri che non serve a nulla nascondersi, che devono essere loro ad attaccare, se vogliono sopravvivere, cercando inoltre di scoprire per quale misteriosa ragione le macchine provano in tutti i modi a distruggerli. 9 e i suoi nuovi compagni si preparano così alla battaglia, scoprendo ben presto che il futuro del mondo dipende da loro…
9 pupazzi di pezza, con 9 personalità, 9 ‘fisici’ e 9 tipi di espressività differenti. Shane Acker parte da qui, dai 9 piccoli eroi protagonisti della pellicola per realizzare il suo primo lungometraggio animato, breve (75 minuti la durata), ma non per questo da sottovalutare. La ‘nascita’ di “Nove” ci porta immediatamente in un mondo distrutto, angosciante e minaccioso. Chi è 9, com’è nato, chi l’ha costruito e perchè il pianeta è disabitato? Domande che ci poniamo insieme al protagonista, catapultato all’interno del film esattamente come noi, privati di ogni informazione possibile, da recuperare ovviamente passo dopo passo, minuto dopo minuto.
Acker, la cui attenzione per i minimi particolari è sorprendente, dosa l’azione, inserendo pian piano gli altri 8 pupazzi, ‘fratelli’ di “nove”, ultimo arrivato e in qualche modo autentico ‘predestinato’. C’è un mondo da salvare da terribili macchine nate non si sa come e non si sa quando, portatrici di paura e distruzione, da fermare ad ogni costo. Teso, nel suo piccolo violento e a tratti quasi pauroso, 9 si affida alle inquietudini di un regista cupo e talentuoso, ideatore di una storia originale e visionaria, interessante ed appassionante dal primo all’ultimo minuto. Visivamente spettacolare, il film scorre via forse un po’ troppo velocemente, a causa anche della durata, con una storia che si evolve in breve tempo, trovando troppo rapidamente una degna, poco chiara e buonista (troppo?) conclusione. Con altri 15 minuti, qualche informazione in più sulla storia e un finale in linea con il resto del film, ci saremmo probabilmente trovati davanti ad un mezzo capolavoro animato.
Per gli amanti del genere rimane comunque un titolo semplicemente imperdibile, a meno che a perderselo per strada non sia proprio la distribuzione nostrana…
Voto: 7+