Per quasi due anni c’è stato lui, il mito “maglietta bianca”.
Una ‘storia’ diventata leggenda, con il tempo sbiaditasi giorno dopo giorno, probabilmente per sfinimento.
Quell’imbarazzo iniziale, quell’incapacità totale di guardarlo anche solo negli occhi, quell’incredibile balbuzia che dal nulla sorgeva nel momento stesso in cui dovevo parlargli, sbiascicando cagate senza senso, e quelle palpitazioni che improvvisamente mi lasciavano senza fiato, sono ormai solo e soltanto ricordi.
Due anni, d’altronde, sono pure due anni.
Ormai l’ho conosciuto, lui sa di essere “maglietta bianca”, io so che lui lo sa e lui sa che io lo so. In poche parole ‘il giocattolo si è rotto’, con il ‘friccicorio’ insensato da adolescente 12enne che se n’è bello che è andato.
Per tornare attraverso altri lidi!
Ebbene sì… “maglietta bianca” ha infatti lasciato strada a …. riccetto!
La prima volta che l’ho visto è stato mesi e mesi fa, in commerciale all’Alpheus. Vestito come neanche un napoletano truzzo con madre rumena, padre ucraino e nonni slavi, è riuscito comunque nell’impresa di attirare la mia stramaledetta attenzione… grazie a quel sorrisone che si ritrova e a quei cazzo di ricci maledetti!
Non dei ricci “normali”, ma un casco ABNORME di ricci! Roba da passacce ore e ore, giornate e giornate solo a infilacce dentro mani, dita e tutto l’infilabile.
Per carità, ho SEMPRE avuto un debole per i ricci, questo è innegabile, ma MAI come in quest’ultimo periodo. Con lui poi, riccetto, ho toccato il mio punto massimo. Ieri sera era lì, all’aperitivo GlamNight, con i suoi capelli alla MEDUSA capaci di tramutare in pietra chiunque osasse ammirarli per più di 10 secondi, così come il mio alito, diventato ASSASSINO a causa di 6 buonissimi anelli di cipolla FRITTI, inopinatamente finiti nel menù di un aperitivo frocio! Cipolla fritta per froci? Roba da denuncia.
Non so come si chiami, non so quanti anni abbia, non so di dove sia o cosa faccia nella vita. Non so NULLA di lui, e proprio questo è un OTTIMO punto di partenza per “annacce sotto”.
D’altronde è un classico… punta qualcuno, non fare NULLA per fargli capire che sei interessato a lui e inizia a costruirci castelli in aria di ogni sorta, in modo da avere un minimo di “vibrazioni” quando ti capiterà di incrociarlo.
FISSARSI CON QUALCUNO:
Ovvero come evitare sistematicamente storie ‘pseudo serie’, ricche di giuste ed innegabili responsabilità, continuando a divertirsi senza impegno e mantenendo al tempo stesso quelle minime pulsazioni emotive che vivaddio ti fanno ancora dire… sono vivo.