Venerdì 29 gennaio a Muccassassina è stata ospite Lorella Cuccarini, e il suo intervento ha ricevuto delle contestazioni causate da una precedente intervista su Vanity Fair su tematiche GLBT.
Queste poche note servono a chiarire, da parte del Circolo Mario Mieli, quel che nella concitazione di un intervento da un palco di una discoteca, non è potuto risultare chiaro.
Pochi giorni prima, è arrivata al Mieli la richiesta, da parte della Cuccarini, di tornare a Muccassassina, ad una anno dalla sua precedente apparizione, con l’idea di fare un’esibizione, – ovviamente gratuita -, legata al suo spettacolo teatrale in programmazione a Roma, “Il Pianeta Proibito”, e per poter avere l’occasione di chiarire meglio e di persona il contenuto di una sua recente intervista, che forti malumori ha creato nel mondo GLBT.
Chiaramente, dinanzi ad un approccio di tale tipo, il Mario Mieli ha ritenuto giusto, se non addirittura doveroso, ospitare la Cuccarini alla propria festa, quella di Muccassassina.
Inoltre, prima della serat,a l’artista si è confrontata con la sottoscritta, spiegandomi il proprio pensiero che desiderava esplicitare con sincerità ad un pubblico, quello omosessuale, da lei sentito come suo.
Rispetto al punto critico, dal giornale riportato sostanzialmente con un “la Cuccarini è contraria al matrimonio gay”, l’artista mi ha, in quella sede, articolato le sue idee, riassumibili in un distinguo tra la necessità di interventi legislativi a favore delle coppie gay e l’istituzione del matrimonio, da lei vissuto come impegno religioso davanti a Dio, e quindi, in tale forma e secondo le regole cattoliche, non compatibile con l’unione omosessuale.
Ha aggiunto di sentirsi profondamente cattolica, e dunque di avere un’idea coerente con tale fede, da difendere con limpidezza, ma di essere, sull’altro fronte, aperta sul piano delle norme civili che dovrebbero invece essere previste. Questo, in soldoni, il contenuto di ciò che la Cuccarini mi ha esposto, e che ci teneva a spiegare a Muccassassina.
In conseguenza di ciò, con incrollabile senso laico, il Mieli ha ritenuto opportuno offrirle il palco della festa, ritenendo inoltre importante favorire delle occasioni di confronto fra quei personaggi dello spettacolo che hanno un legame con il mondo gay e quest’ultimo, di cui chiaramente il Mieli stesso fa parte. Soprattutto se si sono create situazioni di distanza. Ovviamente era prevista anche un’esibizione artistica, essendo quello il naturale ambito della Cuccarini. Eravamo anche consapevoli della difficoltà di poter fare su un palco di discoteca un intervento del genere, sia per ovvi motivi tecnici, sia perché prevedibilmente ci sarebbe stata una parte di pubblico preventivamente ostile, in quanto giustamente arrabbiato e sentito tradito dalla chiusura delle posizioni espresse nell’intervista. Posizioni che, così riportate, nude e crude, sono chiaramente e totalmente contrarie anche alle battaglie del Mario Mieli. E anche la Cuccarini ne era consapevole, ma determinata a volere avere un momento di incontro, non rinnegando la parte relativa alla sua fede e, contemporaneamente, volendo ribadire la sua vicinanza al mondo gay.
La serata poi però non ha permesso quel che era nelle intenzioni, e forse nella concitazione del rumorìo e della tensione si è creata anche ulteriore confusione su posizioni e idee.
Ma tant’è, era una delle possibilità, vissuta con coraggio, bisogna ammetterlo, dalla Cuccarini e come inevitabile per il Mieli. Sarebbe stato inconcepibile mancare questo incontro, quasi operando una forma di censura da parte dell’associazione, solo per il timore del rischio di contestazioni o perché con la Cuccarini non si condividono tutte le posizioni. Anzi, proprio per questo è stato opportuno ospitare l’artista e, in linea di principio, lo rifaremmo, anche perché la Cuccarini non è un politico che ha altre responsabilità cui rispondere e altri ambiti per poter esprimere e realizzare le proprie idee. La Cuccarini è una artista ed è con il contatto con il pubblico che esplica quello che è; una discoteca gay è per lei un luogo per quel contatto, come del resto lo è per chi la segue o la ammira. Inoltr,e nel suo ragionament,o sui piani diversi tra matrimonio religioso e leggi dello Stato, noi non ravvisiamo nulla di sostanzialmente omofobo anzi, probabilmente si tratta del giusto approccio di chi, per fede, sente solo nel primo il valore che gli corrisponde, e nelle seconde, l’obbligo di civiltà che va oltre se stesso. Da questo punto di vista, ribadisco il mio apprezzamento nei suoi confronti, fatto anche in serata, rispetto al coraggio e alla coerenza della persona e dell’artista. Del resto, il Mieli era ed è altrettanto consapevole che c’è anche una equivalente parte di gay e lesbiche, presente come pubblico nella serata stessa, che la Cuccarini la voleva vedere e farsi dal vivo un’idea più precisa del suo pensiero. Anche questa parte di persone andava soddisfatta; non si poteva scegliere a priori, magari evitando l’appuntamento, quale parte favorire fra chi la voleva incontrare e ascoltare e chi invece provava già dissenso, sulla base di un proprio ragionamento già compiuto.
Molte cose dividono me e il Mieli da certe posizioni della Cuccarini, mentre ne condividiamo altre, ma noi rispettiamo le sue idee e la sua fede come quelle di chiunque altro, chiaramente quando queste non vogliono imporsi con i propri contenuti a chi quella fede o idee non ha o le vive in modo diverso. In ciò che la Cuccarini mi aveva anticipato e voleva spiegare a Mucca c’è la rappresentazione di una fede che non si vuole imporre e non vuole dettare una modalità di vita sociale che deve valere per tutti; di conseguenza questa fede va rispettata. Pensiamo di essere stati coerenti con la nostra storia, con il democratico modo di portare avanti delle lotte sui diritti civili e con un atteggiamento rigorosamente laico. Ovviamente ognuno, me per prima, può pensare mille cose sul vero pensiero di una persona o darne una propria interpretazione; questo vale per la Cuccarini come per chiunque altro. Ma non per questo si può sempre partire già convinti, e va sfruttata ogni occasione per comprendere meglio quel che l’altro ha da dire, soprattutto se è disponibile a fornire ulteriori informazioni. Forse se a Mucca ci fosse stato più spazio per la Cuccarini e per me di esporre un discorso più articolato, creando un po’ meno confusione, ci sarebbe stata l’opportunità di capire meglio il suo pensiero. Magari alla fine le contestazioni sarebbero potute, chissà, essere anche maggiori, nell’eventualità in cui non ci fosse stata condivisione o il suo pensiero fosse apparso più chiuso, ma almeno la situazione sarebbe stata più chiara, fluida, meno aggressiva e soprattutto avrebbe lasciato minor amaro in bocca. Perché poi alla fine nessuno, ma proprio nessuno, si è potuto sentire veramente soddisfatto. Umanamente, invece, molti sono usciti un po’ più tristi, e si è persa una occasione migliore. E’ andata cosi’… Riportare questa vicenda nei giusti ambiti e nel giusto valore è un approccio razionale e responsabile, anche per contribuire a non alimentare altre polemiche presenti in vario modo in rete; è per questo motivo che si è qui deciso di spiegare il motivo delle nostre scelte, rispetto a chi si è domandato, o ancora si domanda, del perché venerdì 29 gennaio Muccassassina abbia ospitato Lorella Cuccarini.
Queste poche note servono a chiarire, da parte del Circolo Mario Mieli, quel che nella concitazione di un intervento da un palco di una discoteca, non è potuto risultare chiaro.
Pochi giorni prima, è arrivata al Mieli la richiesta, da parte della Cuccarini, di tornare a Muccassassina, ad una anno dalla sua precedente apparizione, con l’idea di fare un’esibizione, – ovviamente gratuita -, legata al suo spettacolo teatrale in programmazione a Roma, “Il Pianeta Proibito”, e per poter avere l’occasione di chiarire meglio e di persona il contenuto di una sua recente intervista, che forti malumori ha creato nel mondo GLBT.
Chiaramente, dinanzi ad un approccio di tale tipo, il Mario Mieli ha ritenuto giusto, se non addirittura doveroso, ospitare la Cuccarini alla propria festa, quella di Muccassassina.
Inoltre, prima della serat,a l’artista si è confrontata con la sottoscritta, spiegandomi il proprio pensiero che desiderava esplicitare con sincerità ad un pubblico, quello omosessuale, da lei sentito come suo.
Rispetto al punto critico, dal giornale riportato sostanzialmente con un “la Cuccarini è contraria al matrimonio gay”, l’artista mi ha, in quella sede, articolato le sue idee, riassumibili in un distinguo tra la necessità di interventi legislativi a favore delle coppie gay e l’istituzione del matrimonio, da lei vissuto come impegno religioso davanti a Dio, e quindi, in tale forma e secondo le regole cattoliche, non compatibile con l’unione omosessuale.
Ha aggiunto di sentirsi profondamente cattolica, e dunque di avere un’idea coerente con tale fede, da difendere con limpidezza, ma di essere, sull’altro fronte, aperta sul piano delle norme civili che dovrebbero invece essere previste. Questo, in soldoni, il contenuto di ciò che la Cuccarini mi ha esposto, e che ci teneva a spiegare a Muccassassina.
In conseguenza di ciò, con incrollabile senso laico, il Mieli ha ritenuto opportuno offrirle il palco della festa, ritenendo inoltre importante favorire delle occasioni di confronto fra quei personaggi dello spettacolo che hanno un legame con il mondo gay e quest’ultimo, di cui chiaramente il Mieli stesso fa parte. Soprattutto se si sono create situazioni di distanza. Ovviamente era prevista anche un’esibizione artistica, essendo quello il naturale ambito della Cuccarini. Eravamo anche consapevoli della difficoltà di poter fare su un palco di discoteca un intervento del genere, sia per ovvi motivi tecnici, sia perché prevedibilmente ci sarebbe stata una parte di pubblico preventivamente ostile, in quanto giustamente arrabbiato e sentito tradito dalla chiusura delle posizioni espresse nell’intervista. Posizioni che, così riportate, nude e crude, sono chiaramente e totalmente contrarie anche alle battaglie del Mario Mieli. E anche la Cuccarini ne era consapevole, ma determinata a volere avere un momento di incontro, non rinnegando la parte relativa alla sua fede e, contemporaneamente, volendo ribadire la sua vicinanza al mondo gay.
La serata poi però non ha permesso quel che era nelle intenzioni, e forse nella concitazione del rumorìo e della tensione si è creata anche ulteriore confusione su posizioni e idee.
Ma tant’è, era una delle possibilità, vissuta con coraggio, bisogna ammetterlo, dalla Cuccarini e come inevitabile per il Mieli. Sarebbe stato inconcepibile mancare questo incontro, quasi operando una forma di censura da parte dell’associazione, solo per il timore del rischio di contestazioni o perché con la Cuccarini non si condividono tutte le posizioni. Anzi, proprio per questo è stato opportuno ospitare l’artista e, in linea di principio, lo rifaremmo, anche perché la Cuccarini non è un politico che ha altre responsabilità cui rispondere e altri ambiti per poter esprimere e realizzare le proprie idee. La Cuccarini è una artista ed è con il contatto con il pubblico che esplica quello che è; una discoteca gay è per lei un luogo per quel contatto, come del resto lo è per chi la segue o la ammira. Inoltr,e nel suo ragionament,o sui piani diversi tra matrimonio religioso e leggi dello Stato, noi non ravvisiamo nulla di sostanzialmente omofobo anzi, probabilmente si tratta del giusto approccio di chi, per fede, sente solo nel primo il valore che gli corrisponde, e nelle seconde, l’obbligo di civiltà che va oltre se stesso. Da questo punto di vista, ribadisco il mio apprezzamento nei suoi confronti, fatto anche in serata, rispetto al coraggio e alla coerenza della persona e dell’artista. Del resto, il Mieli era ed è altrettanto consapevole che c’è anche una equivalente parte di gay e lesbiche, presente come pubblico nella serata stessa, che la Cuccarini la voleva vedere e farsi dal vivo un’idea più precisa del suo pensiero. Anche questa parte di persone andava soddisfatta; non si poteva scegliere a priori, magari evitando l’appuntamento, quale parte favorire fra chi la voleva incontrare e ascoltare e chi invece provava già dissenso, sulla base di un proprio ragionamento già compiuto.
Molte cose dividono me e il Mieli da certe posizioni della Cuccarini, mentre ne condividiamo altre, ma noi rispettiamo le sue idee e la sua fede come quelle di chiunque altro, chiaramente quando queste non vogliono imporsi con i propri contenuti a chi quella fede o idee non ha o le vive in modo diverso. In ciò che la Cuccarini mi aveva anticipato e voleva spiegare a Mucca c’è la rappresentazione di una fede che non si vuole imporre e non vuole dettare una modalità di vita sociale che deve valere per tutti; di conseguenza questa fede va rispettata. Pensiamo di essere stati coerenti con la nostra storia, con il democratico modo di portare avanti delle lotte sui diritti civili e con un atteggiamento rigorosamente laico. Ovviamente ognuno, me per prima, può pensare mille cose sul vero pensiero di una persona o darne una propria interpretazione; questo vale per la Cuccarini come per chiunque altro. Ma non per questo si può sempre partire già convinti, e va sfruttata ogni occasione per comprendere meglio quel che l’altro ha da dire, soprattutto se è disponibile a fornire ulteriori informazioni. Forse se a Mucca ci fosse stato più spazio per la Cuccarini e per me di esporre un discorso più articolato, creando un po’ meno confusione, ci sarebbe stata l’opportunità di capire meglio il suo pensiero. Magari alla fine le contestazioni sarebbero potute, chissà, essere anche maggiori, nell’eventualità in cui non ci fosse stata condivisione o il suo pensiero fosse apparso più chiuso, ma almeno la situazione sarebbe stata più chiara, fluida, meno aggressiva e soprattutto avrebbe lasciato minor amaro in bocca. Perché poi alla fine nessuno, ma proprio nessuno, si è potuto sentire veramente soddisfatto. Umanamente, invece, molti sono usciti un po’ più tristi, e si è persa una occasione migliore. E’ andata cosi’… Riportare questa vicenda nei giusti ambiti e nel giusto valore è un approccio razionale e responsabile, anche per contribuire a non alimentare altre polemiche presenti in vario modo in rete; è per questo motivo che si è qui deciso di spiegare il motivo delle nostre scelte, rispetto a chi si è domandato, o ancora si domanda, del perché venerdì 29 gennaio Muccassassina abbia ospitato Lorella Cuccarini.
Rossana Praitano
Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli